La pittura italiana del XVIII secolo è in particolare rappresentata da un nutrito gruppo di paesaggi, che permettono di ripercorrere le fasi più rilevanti di questo fondamentale genere artistico dell’epoca. Le dieci tele di Jan Frans van Bloemen detto Orizzonte fanno della raccolta di palazzo Koch il gruppo più numeroso di opere del maestro, dopo quello della Galleria Doria Pamphili. La sua pittura, ispirata alla produzione dei grandi paesaggisti seicenteschi, quali Poussin, Lorrain e Dughet, è caratterizzata da un’intonazione meno aulica. Con essa l’artista intese inquadrare la narrazione mitologica o l’episodio sacro in atmosfere più naturali e armoniose.
A Van Bloemen si possono accostare le tele di Andrea Locatelli o Hendrik Frans van Lint. I due paesaggisti, assieme all’Orizzonte, sono considerati i principali promotori della rappresentazione di una campagna laziale arcadica e luminosa secondo il gusto e le richieste dei collezionisti dell’epoca. La passione per le vedute della Roma antica e moderna contagiò anche i numerosi pittori stranieri attivi nella città pontificia, tra i quali si distinse anche Jean-Baptiste Lallemand. Per altro verso, il dipinto di Pieter van Bloemen costituisce un esempio del persistere nella cultura italiana del XVIII secolo della passione per le tematiche di genere realizzate dai bamboccianti del Seicento.
Al di fuori della realtà romana, il vedutismo italiano del Settecento è ben rappresentato dalle opere di Luca Carlevarijs e di Alessandro Magnasco. Quest’ultimo, in pieno secolo dei Lumi, volle rilanciare l’interpretazione pre-romantica del paesaggio concepita da Salvator Rosa e, in tal modo, contribuì ai successivi sviluppi della veduta settecentesca.
L’evolversi della pittura di storia è invece dominato dalla lezione accademica e classicista di Carlo Maratti, al quale rimandano sia la tela di Giuseppe Bartolomeo Chiari, sia la coppia di dipinti di Sebastiano Conca. Quest’ultimo, in particolare, fu in grado di rielaborare il linguaggio del maestro, arricchendolo di una luminosità e di una brillantezza mai sperimentate in precedenza. Anche il bel quadro del pugliese Paolo de Matteis si inserisce nella diffusa corrente arcadica della prima metà del secolo.
La veloce e radiosa cifra stilistica di Giuseppe Maria Crespi, rappresentata da un’opera di bottega, fu invece il tramite tra l’arte della Roma di primo Settecento e quella veneziana dei decenni successivi, ponendo le premesse di alcune soluzioni di Giovanni Battista Piazzetta e Pietro Longhi, entrambi allievi del maestro bolognese.
Queste tele della Banca d’Italia permettono, quindi, di conoscere in modo esauriente le diverse tendenze e tipologie che coesistevano nell’arte del Settecento, dal paesaggio classico al vedutismo.
Il Settecento
Il Settecento
Opere
Veduta ideata con l’Arco di Giano e San Giorgio al Velabro
Sotto un cielo luminoso, appena oscurato da qualche nuvola, sono disposti edifici e ruderi romani, alcuni dei quali sono facilmente riconoscibili: sullo sfondo compare la chiesa di San Giorgio al Velabro con l’elevato campanile e il contiguo Arco degli Argentari, mentre sulla sinistra emerge la mole dell’Arco di Giano, parzialmente nascosta da un edificio adibito a stenditoio o manifattura.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Veduta del castello di Lunghezza
Al centro della vasta composizione di Van Bloemen emerge la mole turrita del castello di Lunghezza, alle porte di Roma, acquisito e ristrutturato dai Barberini nel corso del Seicento. In primo piano sono tre figure ai margini di un sentiero che corre tra una macchia di vegetazione e un sinuoso torrente.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Veduta con due paesi e un tempietto circolare
All’interno di un paesaggio tipicamente mediterraneo, caratterizzato da lecci, pini e cespugli, numerosi personaggi seguono il percorso di una strada sterrata. In primo piano è seduta una donna, più dietro avanza un gregge di capre e di pecore, mentre sullo sfondo compaiono degli uomini, tutti vestiti con i tipici costumi laziali.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Il trionfo di Galatea
Questo raffinato Trionfo di Galatea, firmato e datato “Paulo de Matteis 1700”, proviene dalla collezione Gualino e rappresenta un riuscito esempio di mediazione fra il gusto barocco seicentesco e il classicismo di stampo accademico, proprio del Settecento.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Rebecca al pozzo
La tela rappresenta un episodio del Libro della Genesi che descrive l’incontro tra Rebecca ed Eliezer, il servo che Abramo aveva inviato nella sua terra per trovare una sposa al figlio Isacco. La bella e giovane Rebecca, dalla pelle perlacea e gli abiti all’antica, è seduta presso il pozzo mentre riceve da Eliezer un dono di preziosi gioielli.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio fluviale con le rovine di un castello
Al centro di questo armonioso dipinto di Van Bloemen è raffigurato un torrente, interrotto e movimentato da una piccola cascata. Sulle rive del corso d’acqua si addensa una folta vegetazione mediterranea, caratterizzata dalla presenza di querce e di lecci.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio fluviale con figure
Van Bloemen ha raffigurato un’amena vallata laziale attraversata dal lento corso di un fiume, sulle cui sponde si ergono rilievi rocciosi e alberi mossi dal vento. Sullo sfondo si scorgono due paesi e una catena di montagne, il cui colore azzurrino fa da contrasto con la calda tonalità del cielo.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio fluviale con acquedotto e figure
L’ampio paesaggio è caratterizzato dal corso di un fiume, in secondo piano, e da numerose architetture all’antica, sullo sfondo, tra le quali si riconoscono una piramide, un obelisco e le arcate di un acquedotto.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio costiero con la morte di Anania e Saffira
Il soggetto di questo drammatico dipinto, talvolta interpretato come Caduta di Simon Mago, descrive l’episodio degli Atti degli Apostoli in cui i coniugi Anania e Saffira furono puniti con la morte per aver frodato gli apostoli.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio laziale
Nell’ampio paesaggio, vasto e ben illuminato, Andrea Locatelli pone un variegato gruppo di figure raccolte in primo piano, lungo il percorso di una strada sterrata: si tratta di alcuni pastori che riportano a casa le loro greggi.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con fiume e castello
Due quinte arboree, poste ai lati della tela, introducono l’ampio paesaggio naturale che Jan Frans van Bloemen ha condotto secondo un ormai collaudato schema compositivo: una scena campestre ambientata nell’agro romano, riconoscibile attraverso la presenza di edifici della Roma antica o, come in questo caso, di piccoli paesi in lontananza, simili a quelli che costellano i dintorni della città capitolina.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con lago, castello e figure
Il paesaggio è inquadrato da due gruppi di alberi, eseguiti in maniera estremamente accurata, ed è chiuso in lontananza dal profilo di rilievi montuosi. La scelta di un punto di vista rialzato conferisce alla veduta la massima ampiezza possibile.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con Agar e Ismaele
Il soggetto del dipinto descrive l’episodio di Agar e Ismaele, narrato nel capitolo 21 della Genesi. La schiava di Abramo con suo figlio, dopo aver ricevuto il pane e un otre d’acqua, vengono cacciati nel deserto di Bersabea. Non a caso i due personaggi recano in mano una forma di pane e un recipiente di terracotta.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Paesaggio con figure e Porta del Popolo
La tela costituisce uno dei casi in cui Van Bloemen rappresenta un ambiente ripreso dal vero nei dintorni di Roma. Nella sua vasta produzione, infatti, l’artista preferisce concentrarsi sulla realizzazione di paesaggi idealizzati, di chiara impronta classicista. La scena è costruita attorno a un laghetto circondato da alberi.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con figure
Sotto un cielo luminoso, presso un corso d’acqua, Van Bloemen ha rappresentato due personaggi che conversano tra loro. L’anziano viandante, vestito di rosso, sembra chiedere indicazioni a una contadina accovacciata sul terreno. Dietro agli alberi che delimitano il secondo piano, si estende un borgo illuminato dal sole.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Paesaggio con borgo turrito e figure lungo un fiume
L’artista originario di Anversa, vero specialista nel genere del paesaggio, descrive un vasto scenario naturale contrassegnato, al centro, da un antico borgo turrito che si erge su un pendio roccioso. A destra, dietro a una folta vegetazione affiorano il tetto di una chiesa e la massiccia torre di un campanile.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
L’infanzia di Adone
Il dipinto illustra la parte iniziale del mito di Adone. Sua madre Mirra, figlia del re di Cipro, era stata trasformata nella pianta che ne porta il nome e dal suo tronco sarebbe nato il bellissimo giovane. Più nota è la tragica conclusione della vicenda di Adone, con la morte procuratagli da un cinghiale.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Veduta ideata dei Castelli Romani
Il primo piano di questa luminosa veduta è animato da piccole ma vivaci figure: una contadina seduta su un asino conduce al pascolo le proprie capre, un viandante si appresta ad attraversare un ponte seguito dal suo cane e una famiglia sosta a riposare sotto l’ombra di un grande albero.
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Giovane allevatore d’anatre
Il dipinto presenta la figura di un giovane contadino, vestito poveramente e con un cappello in testa, mentre porge un tegame di coccio a un gruppo di anatre, in primo piano, immerse in uno stagno. La scena è ambientata in una realtà campestre, come è evidenziato dalla staccionata e dal covone di grano visibili sullo sfondo a sinistra.
Dipinto
XVIII Sec.
Figurativo
Paesaggio costiero con la vocazione di Pietro
Magnasco ambienta l’episodio evangelico tra antiche rovine che si ergono, maestose, sulle rive di un lago. La scena è grandiosa e resa drammatica dagli aspri rilievi rocciosi e dall’aspetto quasi grottesco dei personaggi.
Dipinto
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Cavalli e armenti in una stalla
Il quadro raffigura l’interno di un antico edificio adibito a stalla, che evoca quelli che il pittore poteva vedere a Roma e nella campagna laziale. Il grande arco che si apre sulla sinistra permette di scorgere il cielo segnato da nubi, un grosso albero e un lembo di campagna, delimitato da un rilievo collinare.
Dipinto
XVII Sec.
Figurativo