Al centro della vasta composizione di Van Bloemen emerge la mole turrita del castello di Lunghezza, alle porte di Roma, acquisito e ristrutturato dai Barberini nel corso del Seicento. In primo piano sono tre figure ai margini di un sentiero che corre tra una macchia di vegetazione e un sinuoso torrente. Sul fondo si stagliano i colli che circondano la campagna romana.
La tela, già considerata dispersa, fu probabilmente realizzata per la famiglia di papa Urbano VIII, allo scopo di raffigurare una delle sue proprietà. E’ uno dei più importanti tra i dipinti di grandi dimensioni eseguiti da Van Bloemen: lo dimostrano l’elevata qualità e la felice collaborazione con Placido Costanzi, autore delle piccole figure, che lavorò al fianco dell’Orizzonte soprattutto nel quarto decennio del Seicento. E’ probabile che i tre personaggi in primo piano alludano al biblico Loth e alle sue figlie. Tale inserto narrativo crea una perfetta unione tra il tema sacro e il paesaggio naturalistico. In base al confronto con altre opere dell’artista, conservate per lo più in collezioni private, è stata proposta una datazione della tela tra il 1730 ed il 1735, anni in cui è ancora evidente la formazione giovanile sotto l’influsso di Gaspard Dughet.
Jan Frans Van Bloemen, detto l’Orizzonte, Veduta del castello di Lunghezza
Veduta del castello di Lunghezza
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
1730 - 1734
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 98 x 137
Compilatore
Alessandro Zuccari