Il paesaggio è inquadrato da due gruppi di alberi, eseguiti in maniera estremamente accurata, ed è chiuso in lontananza dal profilo di rilievi montuosi. La scelta di un punto di vista rialzato conferisce alla veduta la massima ampiezza possibile. E’ un accorgimento da esperto scenografo che valse a Jan Frans van Bloemen il soprannome di “Orizzonte”, assegnatogli dai colleghi della Schildersbent, la confraternita degli artisti nordici attiva a Roma dagli anni venti del Seicento. Tra le figure in primo piano spicca quella del viandante con tunica rossa e una spalla scoperta, che ricorda il personaggio al centro del Paesaggio collinare presso Tivoli della Galleria Nazionale di Palazzo Barberini. Particolarmente efficace è la silhouette del pastore disteso, simile a divinità fluviale, che rimanda ad un motivo classico della pittura di Claude Lorrain.
Il paesaggio, ritratto dal vero nella campagna romana, non è tuttavia una rappresentazione pienamente realistica. La pittura di van Bloemen, infatti, si nutre di un classicismo idealizzato e arcadico che trova i propri riferimenti culturali nel paesaggio idilliaco di ambito carraccesco e francese. La sua formula è in sintonia con quel particolare clima artistico, filosofico e letterario diffuso a Roma dall’Accademia dell’Arcadia come reazione agli eccessi del tardo barocco.
Jan Frans Van Bloemen, detto l’Orizzonte, Paesaggio con lago, castello e figure
Paesaggio con lago, castello e figure
Dipinto
XVIII Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
XVIII secolo
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 136 x 206
Compilatore
Alessandro Zuccari