Opere

Numero risultati: 282

L’abisso

L'abisso

Pietro Canonica

Noto come autore di monumenti di grandi dimensioni, di soggetto sia civile che religioso fu molto apprezzato dall'aristocrazia torinese. Si tratta quindi di un acquisto imputabile a quel 'gusto vecchiotto' come Gualino stesso definì il suo, prima dell'incontro con Lionello Venturi: l'opera è il saliente gruppo marmoreo de L'Abisso.
Bifrontale blu baia

Bifrontale blu baia

Pietro Consagra

La preziosità del marmo e le sue tonalità tra blu e grigio si prestano alla elegante gioco di ventagli incrociati e trasversi. La struttura è composta da due elementi allacciati da una cintura che ripete lo stesso motivo delle scanalature, che, uguali si inseguono le une accanto e sopra alle altre.
Nero di Atlantide

Nero di Atlantide

Pietro Consagra

La scultura di grandi dimensioni, è lavorata su un marmo particolarmente prezioso. Le forme quasi amebiche ma estese nelle loro campiture si inseguono con un ritmo lento. Il disegno appare come semplificato, asciugato.
Verde alga

Verde alga

Pietro Consagra

La forma compatta e perentoria si impone nel grande formato e mostra l'autorevolezza e la sacralità di un totem o di una stele antica. E' una grande scultura bifrontale in cui l'elemento cromatico della materia si sposa al gioco delle forme che si dipanano in nastri allungati. Il ritmo che anima la superficie è come un flusso di acqua che sale e scende lungo percorsi accidentati.
Simultaneità organica

Simultaneità organica

Pippo Oriani

Tipico prodotto del Secondo Futurismo, ispirato dai modi di Prampolini, questo dipinto sembra voler confrontare con la “simultaneità” dei tempi e degli spazi, una “simultaneità organica” che è simbiosi delle forme dell'uomo con quelle della natura e del cosmo.
Composizione

Composizione

Renato Birolli

Il dipinto affastella sulla primissima pelle una miriade di oggetti, non tutti riconoscibili ma comunque attinenti alla pesca: come spesso avviene in questi anni di Birolli, che alterna l’attività a Milano e Parigi con lunghi soggiorni, anch’essi gremiti di lavoro, sulle coste bretoni.
Finestra sul verde

Finestra sul verde

Renato Guttuso

L’anta della finestra si apre in tralice a sinistra, e sottolinea con la strombatura sommariamente delineata la sua funzione essenzialmente prospettica: più oltre si apre, invaso di luce, governato dai gialli e dai verdi qui e là rialzati da rintocchi di rosa o d’azzurro, un brano di disordinata boscaglia, inquadrata dal vano scuro della finestra e come proiettata su di uno schermo cinematografico.
Le cucitrici

Le cucitrici

Renato Guttuso

Una di fronte e una di profilo, strette l’un l’altra in poco spazio, due donne sono intente a cucire, in quello che è evidentemente per loro un mestiere, esercitato forse nel retro d’una piccola bottega artigiana: siamo dunque condotti dal dipinto all’interno di un ambiente di alacre lavoro.
Massacro

Massacro

Renato Guttuso

A terra, fra rivoli rossi di sangue, giacciono i corpi dei fucilati, su uno dei quali si piega, come a chiedere ragione di quella morte, un cavallo. Due uomini, uno dei quali armato, sorvegliano; sono forse essi stessi gli autori di quel massacro? Sulla scena grava un silenzio ottuso e interrogante.
Pescatori e mareggiata

Pescatori e mareggiata

Renato Guttuso

Due barche e i loro occupanti solcano un mare in tempesta: gli azzurri fondi, i grigi ferrosi, il bianco improvviso della schiuma fanno la ristretta cromia del dipinto, che svolge un tema già trattato da Guttuso l’estate del ’49, e ripreso l’estate successiva: la pesca del tonno sulla costa calabrese di Scilla.

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