Renato Guttuso, Pescatori e mareggiata

Pescatori e mareggiata

Pescatori e mareggiata

Due barche e i loro occupanti solcano un mare in tempesta: gli azzurri fondi, i grigi ferrosi, il bianco improvviso della schiuma fanno la ristretta cromia del dipinto, che svolge un tema già trattato da Guttuso l’estate del ’49, e ripreso l’estate successiva: la pesca del tonno sulla costa calabrese di Scilla.
È dal 1949, appunto, che la concentrazione del pittore siciliano sui temi del lavoro – spesso colto in frangenti estremi e drammatici – s’è fatta largamente prevalente nella sua opera: alle nature morte ed ai paesaggi subentrano i massacri, le raccoglitrici, i braccianti, i contadini, i minatori. O, come in questo caso, i pescatori: che in un mare minaccioso – quasi memore di Courbet, percepito come il primo pittore realista della vicenda moderna – svolgono la loro quotidiana fatica di vivere.
Lasciate le scheggiature e le sintesi cubisteggianti, e adottando in sua vece un chiaroscuro plastico e risentito, Guttuso abbraccia quel che ormai si nomina il “nuovo realismo”: fatto di lotta, di sofferenza, di rivolta contro la sopraffazione. E di quella corrente, nella quale confluirà negli anni a venire la maggiore opposizione all’astrattismo, Guttuso si porrà a capo: con esiti certamente problematici sul piano formale, ma con l’indubbia autorevolezza del leader.

Artista

Renato Guttuso

Cronologia

1950

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 91 x 108

Compilatore

Fabrizio D'Amico

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