Tipico prodotto del Secondo Futurismo, ispirato dai modi di Prampolini, questo dipinto sembra voler confrontare con la “simultaneità” dei tempi e degli spazi, una “simultaneità organica” che è simbiosi delle forme dell'uomo con quelle della natura e del cosmo. La base azzurra su cui poggia la figura allude evidentemente al mare, mentre i profili che fiancheggiano l'uomo richiamano la roccia e le montagne. Nell'alto volteggiano delle sfere che probabilmente vogliono alludere ai pianeti e al firmamento. Dei grandi segni bianchi compendiosi rilegano l'insieme, che quindi, molto probabilmente vuole alludere a una sintesi dell'universo al cui centro, da protagonista, è l'uomo.
Un intelligente effetto ottico è prodotto dal fondo bruno su cui lo spessore del cielo e le forme plastiche risaltano con scattante evidenza.
Il triangolo che si apre nel torace della figura vuole essere molto probabilmente un simbolo di quel dinamismo che Balla e altri pittori futuristi, come anche lo stesso Kandinsky, esprimevano, appunto, attraverso forme triangolari.
Pippo Oriani, Simultaneità organica
Simultaneità organica
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
1931
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 100 x 70
Compilatore
Augusta Monferini