Nei saloni di Palazzo Koch è conservato un significativo gruppo di arazzi antichi. Si tratta di un insieme di sedici pezzi, prodotti in diverse manifatture francesi e fiamminghe, che offre una qualificata campionatura della produzione europea dei secoli XVI e XVII. Undici dei quali, acquisiti dalla Banca d’Italia nel 1930, provengono dalla prestigiosa collezione torinese che l’imprenditore Renato Gualino creò grazie anche ai suggerimenti del grande storico dell’arte Lionello Venturi.
I due paramenti più antichi, databili all’ultimo quarto del XVI secolo, sono quelli che raffigurano Abramo e Melchisedec e David e Abigail. Sebbene l’assenza di una firma o di una sigla non abbia permesso agli specialisti di individuarne i disegnatori e i tessitori, essi costituiscono un tipico esempio della produzione fiamminga del tardo Cinquecento, caratterizzata da una notevole semplificazione dei contrasti chiaroscurali.
Di notevole qualità sono i tre pezzi che illustrano altrettanti episodi delle Storie di Diana e appartengono a una celebre serie realizzata attorno al 1625 nel laboratorio della Grande Galerie del Louvre. Alla guida della manifattura voluta da Enrico IV erano, all’epoca, i fiamminghi Franz von Planken e Marc Coomans. I due abili arazzieri, in questo caso, tradussero con tecnica raffinata i cartoni eseguiti dal pittore di corte Toussaint Dubreuil. Il ciclo di Diana, ispirato al VI libro delle Metamorfosi di Ovidio, era in origine composto da dieci pezzi; grazie al successo riscosso, venne replicato più volte nel corso del Seicento, come dimostrano gli esemplari di Parigi, Madrid, Vienna ed Edimburgo, analoghi ai tre della Banca d’Italia.
Di produzione francese sono anche i sei arazzi secenteschi con le Storie di Alessandro Magno. Si tratta di opere prodotte da un ignoto laboratorio di provincia che replicano la più rifinita serie della manifattura parigina dei Gobelins. Quest’ultima serie fu ispirata ai vasti dipinti realizzati da Charles Le Brun per Luigi XIV e oggi conservati al Louvre. Nella trasposizione tessile, replicata ben otto volte nel laboratorio reale, ogni episodio venne diviso in tre parti, così da raggiungere un insieme di undici pezzi.
Tra gli altri pregevoli arazzi va segnalata la rubensiana Raccolta della manna, che ripropone con qualche variazione uno dei soggetti della notissima serie dedicata al Trionfo dell’Eucarestia, richiesta nel 1628 dall’arciduchessa Isabella Chiara Eugenia alle manifatture di Jan Raes e Jacob Geubels a Bruxelles. La versione originale, eseguita su disegni e progetti di Pieter Paul Rubens, è oggi custodita nel convento madrileno delle “Descalzas Reales”.
Gli arazzi
Gli arazzi
Opere
Susanna e i vecchioni
La scena centrale dell’arazzo raffigura il celebre episodio di Susanna, sposa di un ricco ebreo di Babilonia, che riceve profferte e ricatti da parte di due anziani giudici, come è narrato nel libro di Daniele dell’Antico Testamento.
Arazzo
XVIII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Soldato macedone
In un paesaggio arido, evocativo degli impervi territori attraversati dall’esercito di Alessandro Magno, emergono solo due colonne in marmo dietro alla nobile figura di un fante macedone. Rivestito della sua armatura, il soldato reca sul capo un elmo piumato ed è avvolto in un ampio mantello, fissato sulle spalle e scosso dal vento.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Re Poro davanti ad Alessandro Magno
Dopo aver concluso la conquista della Persia, negli ultimi anni della sua vita Alessandro Magno decise di continuare la sua marcia vittoriosa verso lo sconfinato Oriente. Come narrano gli antichi biografi Quinto Curzio e Plutarco, una volta giunto sulle rive dell’Idaspe, nel 326 a. C. il sovrano macedone si scontrò con le truppe del re del Punjab, Paurataka o Pauravas, chiamato in greco Poro.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
L’Incontro tra Abramo e Melchisedech
L’arazzo è probabilmente opera di una manifattura fiamminga della fine del XVI secolo e raffigura l’episodio biblico dell’incontro tra Abramo e Melchisedec, narrato nel capitolo 14 della Genesi.
Arazzo
XVI Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
L’Incontro di David e Abigail
L’arazzo, tessuto in lana e seta, venne realizzato in una manifattura fiamminga verso la fine del XVI secolo e raffigura l’Incontro di David e Abigail narrato nel Primo Libro di Samuele. I due sposi biblici, circondati da un ampio seguito di personaggi, sono identificabili con sicurezza grazie alla presenza di due iscrizioni sull’orlo delle loro vesti.
Arazzo
XVI Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre
L’opera riproduce liberamente uno dei venti arazzi del celebre ciclo con le Storie del patriarca Giuseppe, tessuto dal 1546 al 1553 su cartoni di Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati dagli arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher, attivi nella manifattura fiorentina istituita da Cosimo I de’ Medici (1519-1574).
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
La Raccolta della manna
La solenne composizione presenta l’ingannevole effetto di un arazzo nell’arazzo. La scena, infatti, è come se fosse raffigurata su un ampio tessuto appeso a una trabeazione sostenuta da due colonne tortili, simili a quelle di Bernini in San Pietro.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
L’Ingresso di Alessandro Magno a Babilonia
In trionfo su un carro dorato trainato da elefanti, con lo scettro in mano e la testa cinta d’alloro, Alessandro Magno fa il suo ingresso nella città di Babilonia, dopo aver sconfitto ripetutamente l’esercito persiano.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Diana ed Apollo che uccidono i Niobidi
Nelle Metamorfosi di Ovidio è narrata la tragica vicenda dei figli di Niobe, sterminati da Apollo e Diana per l’eccessivo orgoglio della madre. Le due divinità sono raffigurate in alto, sulle nubi, nell’atto di scagliare le loro frecce mortali contro le vittime designate.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Diana davanti a Giove
L’enorme arazzo, largo sei metri e mezzo, raffigura Diana mentre chiede vendetta a Giove contro la sacrilega Niobe o mentre implora il dono della verginità eterna. Alle sue spalle un’ancella trattiene dei levrieri, cari alla dea della caccia.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Alessandro Magno come vincitore
Un possente cavaliere macedone, con la spada fieramente impugnata dalla mano destra, è ritto sul suo cavallo imbizzarrito. Sullo sfondo si notano le tende di un accampamento militare e in alto appare una figura alata, distesa sulle nuvole, con una tromba e una corona in mano.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
La Nascita di Diana
L’episodio, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, rappresenta Latona che partorisce Diana e Apollo sorreggendosi al tronco di una palma e al ramo di un ulivo. Sulla destra appare nuovamente Latona che tiene per mano i due figli concepiti con Giove.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
La Battaglia del Granico
Sbarcato in Asia Minore, nel 334 a. C. Alessandro Magno si scontrò con le truppe dei satrapi persiani sulle rive del fiume Granico, poco lontano dalla piana di Troia. Questa decisiva vittoria permise al sovrano macedone di conquistare l’intera penisola turca e di avanzare verso i territori d’Oriente.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
La Battaglia d’Arbela
È uno dei sei arazzi dedicati alle vicende di Alessandro Magno, probabilmente realizzati tra il 1680 e il 1690 nella manifattura della città di Felletin. Rappresenta il celebre scontro del 331 a. C. tra il sovrano macedone e Dario III, solitamente ricordato come battaglia di Arbela ma in realtà avvenuto nella piana di Gaugamela.
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico