L’opera riproduce liberamente uno dei venti arazzi del celebre ciclo con le Storie del patriarca Giuseppe, tessuto dal 1546 al 1553 su cartoni di Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati dagli arazzieri fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher, attivi nella manifattura fiorentina istituita da Cosimo I de’ Medici (1519-1574). Karcher curò la tessitura dell’arazzo raffigurante Giuseppe che fugge dalla moglie di Putifarre, illustre prototipo di questa derivazione del primo Seicento.
Venduto dai suoi fratelli, il figlio prediletto di Giacobbe divenne schiavo personale di Putifarre, ricco ufficiale del faraone egiziano (Genesi, 37-50). L’episodio biblico, incorniciato da un bordo ornato da festoni vegetali con fiori e frutta, raffigura il patriarca in eleganti vesti cinquecentesche mentre si oppone alle bramosie della moglie di Putifarre. Offesa dal rifiuto di Giuseppe, la donna si vendicò facendo rinchiudere giovane in prigione con l’accusa di aver tentato di farle violenza. L’ambiente in cui si svolge la scena non è chiuso, come nel prototipo, ma si apre su un paesaggio campestre ed è caratterizzato da un impianto prospettico definito dalle linee perpendicolari del letto a baldacchino e del pavimento marmoreo.
Manifattura fiamminga, Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre
Giuseppe tentato dalla moglie di Putifarre
Arazzo
XVII Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Cronologia
XVII secolo
Materia e tecnica
Lana e seta
Misure
cm 315 x 265
Compilatore
Alessandro Zuccari