Le opere
Opere
Numero risultati: 283
Paesaggio con l’incontro tra i santi Antonio abate e Paolo primo eremita
Gaspard Dughet
La tela, di forma ovale, rappresenta uno dei più noti episodi della vita dei Padri del deserto: l’incontro tra i santi Antonio abate e Paolo di Tebe, noto come “primo eremita”. Tale soggetto ha offerto al pittore il pretesto per formulare un vasta ed intensa composizione paesaggistica.
Dipinto
Paesaggio
XVII Sec.
Quadrato in evoluzione
Gastone Novelli
Nel piccolo dipinto, si dispiega una spazialità vasta, quasi incommensurabile; alitata, sospinta verso un indefinito ‘oltre’ – si direbbe – dal vorticare folle di quell’elica, quasi unica nota di colore squillante acceso nel lago dei bianchi e dei grigi, che gira al centro della composizione, come raccogliendo e sospingendo ovunque il flebile soffio di vento che la muove.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Penisola sorrentina al tramonto
Giacinto Gigante
La penisola sorrentina al tramonto di Giacinto Gigante esibisce un paesaggio che si protende verso il mare, e che occupa quasi tutto lo spazio dell’opera, il cui ultimo confine è costituito dal delicato rosseggiare del tramonto sotto un cielo caldamente luminoso.
Dipinto
Paesaggio
XIX Sec.
Tramonto a Bacoli
Giacinto Gigante
Come nella Penisola sorrentina al tramonto, anche in Tramonto a Bacoli il paesaggio è segnato dagli alberi che si erigono – qui ai due lati dell’opera – aprendosi verso un orizzonte dominato da un cielo luminoso.
Dipinto
Paesaggio
XIX Sec.
Autoritratto
Giacomo Balla
Prima dell'adesione al Futurismo, Giacomo Balla praticava una pittura postimpressionista, aggiornata secondo i modi di un personalissimo divisionismo.
Dipinto
Ritratto
XX Sec.
Colpo di fucile domenicale
Giacomo Balla
Il dipinto che è firmato in bassa a destra “Balla futurista” è una tipica composizione astratta risalente al periodo in cui Balla abbandonato ogni sia pur indiretto riferimento figurativo, lascia libera la propria fantasia di disegnare arabeschi curvilinei che si intrecciano nel campo del dipinto creando accordi tra gli azzurri, i gialli e i grigi accanto a contrasti tra i neri e i rossi con improvvisi “vuoti” di bianco.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Dalie luminose
Giacomo Balla
Questo soggetto è trattato da Balla tra il 1931 (data di un primo dipinto di dalie in collezione privata a Roma) e il 1945, quando l'artista ne esegue un secondo dal titolo Splendore di dalie. Qui non solo è ripetuto lo stesso tema, ma è analoga, soprattutto al dipinto del 1945, anche la composizione.
Dipinto
Natura morta
XX Sec.
Fontana (che piange)
Giacomo Balla
Il pastello, che è un autentico capolavoro di bravura, si colloca ancora nella fase divisionista dell' artista. I tratti filamentosi seguono un andamento orizzontale e si distribuiscono in matasse dense di materia. Qui Balla esprime al meglio la propria capacità di attingere i giochi della luce che investe le forme.
Dipinto
Paesaggio
XX Sec.
La seggiola dell'uomo strano
Giacomo Balla
Balla nel 1929 aveva appena preso possesso della sua nuova casa in via Oslavia n. 39 b, come ha scritto la figlia Elica: “C'era un terrazzo a livello con molto sole. Nei primi tempi che eravamo ad abitare la casa di via Oslavia mio padre dipinse la porta del terrazzo ne La seggiola dell'uomo strano, uno degli ultimi quadri futuristi”.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Mare velivolato
Giacomo Balla
Si tratta di uno degli arazzi che Balla inviò a Parigi nel 1925 alla “Exposition Internationale des Arts Decoratifs et Industrielles Modernes”,che presentava anche opere di Prampolini e Depero, intitolato allora “ Mer, voiles, vent”, nel 1986 appare con il titolo “Mare velivolato”e datato 1925.
Astratto
Dipinto
XX Sec.