Giacomo Balla, La seggiola dell'uomo strano

La seggiola dell'uomo strano

La seggiola dell’uomo strano

Balla nel 1929 aveva appena preso possesso della sua nuova casa in via Oslavia n. 39 b, come ha scritto la figlia Elica: “C'era un terrazzo a livello con molto sole. Nei primi tempi che eravamo ad abitare la casa di via Oslavia mio padre dipinse la porta del terrazzo ne La seggiola dell'uomo strano, uno degli ultimi quadri futuristi”. L’interno, costruito ancora come un quadro astratto, è pieno di sole e di colori; incroci di forme geometriche e policrome sondano l'ambiente prospetticamente impostato, mentre dalla porta del terrazzo disegnata sulla destra, entra un raggio di luce che stampa la forte ombra della seggiola sul pavimento. A sinistra forme bicolori e curvilinee, rotolano incalzandosi, come onde, a formare un grande cerchio nel cui centro è rappresentata in modo schematico una figura più simile a un segno o un bersaglio. Sulla figura convergono una serie di raggi a forma di cuspide dosati secondo diverse intensità di luce. Sullo sfondo si affacciano i caseggiati visibili attraverso la finestra. “ La seggiola” è un esempio fedele degli arredi balliani. “L'uomo strano”, stilizzato graficamente al centro della scena, è probabilmente lo stesso pittore.

Artista

Giacomo Balla

Cronologia

1929

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 54,6 x 74,5

Compilatore

Augusta Monferini

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