Giacinto Gigante (Napoli 1806 – 1876) si forma a Napoli, dove svolge l’intera sua carriera e dove sono presenti e attivi sulla fine del secondo decennio dell’Ottocento alcuni dei più significativi nuovi pittori inglesi, da Bonington a Turner. Gigante è precocemente influenzato da questi artisti che precocemente propongono una nuova sensibilità nella pittura di paesaggio: una sensibilità che, fondata su un intimo rapporto tra luce e colore, va assai oltre la tradizione strettamente vedutistica, e infonde nella visione della natura sentimenti, emozioni, che di volta in volta la fanno portatrice di complessi rapporti tra la sua essenza di realtà oggettiva e le emozioni, gli stati d’animo, le pulsioni, dell’artista. Questa sottile e intensa sensibilità trova forme nuove segnate dunque dalla libera effusione del colore nella luce, forme che agiranno in profondo sull’arte del secondo Ottocento in molte aree artistiche d’Europa.
Il gruppo di pittori della Scuola di Posillipo, allora attivo a Napoli, trovò in Gigante il suo esponente più sensibile ed efficace, il più capace di recepire alcune delle lezioni che la nuova pittura inglese andava diffondendo in Europa a partire dalla Francia, dove essi ebbero lunghi soggiorni, nonché dalle loro soste in Italia.
Fra i diversi suggerimenti di questa inedita visione pittorica del paesaggio, quello d’una esplicita manifestazione del dato lirico raggiunge nell’opera di Giacinto Gigante una particolare intensità.
Giacinto Gigante
Giacinto Gigante (Napoli 1806 - Napoli 1876)
XIX Sec.
Compilatore
Antonio Del Guercio