Opere

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Natura morta

Natura morta

Giorgio Morandi

Sul piano di posa ravvicinato e ben individuato dalle ombre che vi proiettano, isolati, gli oggetti stanno, cadenzate nel poco spazio in una paratattica successione e in alternanza severa di pieni e di vuoti, le poche cose a Morandi ormai infinitamente familiari: le bottiglie dal collo allungato, il lume, la brocca.
Paesaggio

Paesaggio

Giorgio Morandi

Campi e cielo, alberi e case: ma la composizione raffigura infine solo il vento che batte ovunque, scancellando il nitore delle forme, unendo in un unico timbro i toni diversi dei verdi, delle ocra. Morandi è a Grizzana, il piccolo paese delle colline bolognesi ove da tempo si reca ogni estate.
Profilo di donna

Profilo di donna

Giovanni Fattori

In questo Profilo di donna, Fattori presenta di profilo un personaggio di tipologia popolana, in un interno vagamente accennato. L’opera è strutturata da masse plastiche di consistente solidità, sommarie e forti, oggettivate nelle gamme cupe e profonde della capigliatura e dell’abito, a contrasto con la luminosa evidenza del volto.
Ragazzo che munge nella stalla

Ragazzo che munge nella stalla

Giovanni Segantini

In questo piccolo carboncino su carta, da collocare nella fase del lungo soggiorno di Segantini nei Grigioni, dal chiuso orizzonte della stalla un fioco lume fa irrompere la scena della mungitura, nella quale lo spazio appare pienamente occupato dall’azione del mungitore.
Ansa del Tevere

Ansa del Tevere

Giovanni Stradone

Il movimento naturale del fiume, in un punto nel quale esso si flette per perdersi nell’ansa che lo nasconde alla vista, è colto da Stradone come animazione drammatica d’un paesaggio le cui terre sono come squarciate tra le due rive aperte dall’acqua.
Donna con albero azzurro

Donna con albero azzurro

Giuliano Vangi

Issata su un basamento della stessa materia, la figura in marmo policromo (marmo verde Guatemala, viso in juparanà multicolor, parte dell’albero dietro la testa in serpentino verde scuro) domina l'ampia corte che si apre nel cuore del nuovo Centro Domenico Menichella a Vermicino, collocato ai piedi dei colli Albani.
Cairo

Cairo

Giulio Aristide Sartorio

Negli anni Venti, su invito di Re Fuad, Sartorio visita l'Egitto, la Siria e la Palestina ed esegue numerosi paesaggi tra cui possiamo annoverare anche questa piccola veduta marina. In primo piano la sagoma di una barca da pesca è risolta in veloci tratti neri ravvivati da due colpi di bianco.
Diana di Efeso

Diana di Efeso

Giulio Aristide Sartorio

Quest’opera illustra, del complesso lavoro compiuto da Aristide Sartorio in diverse direzioni di linguaggio, l’aspetto più direttamente legato alla presenza di riferimenti letterari o mitologici, nel clima della particolare flessione della cultura decadente che si ebbe in Italia e soprattutto entro il contesto artistico romano.
La falciatura

La falciatura

Giulio Aristide Sartorio

Un alto orizzonte illuminato da una luce diffusa e meridiana lascia intravedere in lontananza le sagome dei colli. Tutto il primo piano è occupato dalla rappresentazione della falciatura a cui un gruppo di contadini sta lavorando. Gli uomini sono allineati in una prospettiva trasversale rispetto all'orientamento delle fasce di terreno falciato.
Ninfa: Pastorale

Ninfa: Pastorale

Giulio Aristide Sartorio

“Il paesaggio - scrive l’artista nel 1893 - può dirsi come forma d’arte per se stessa e le teorie dei rapporti, grazie ai moderni inglesi, francesi ed alla fotografia, sono nel dominio di tutti. Una grande tenerezza per i quadri farraginosi e di grandi dimensioni non la nutro perché li ritengo inadatti alla intimità ed alla freschezza tutta virgiliana di questa arte, che perciò appunto è grande perché con poche linee, pochi colori, ma serenamente veri, può infondere una grande serenità di sentimento”.

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