Giorgio Morandi, Paesaggio

Paesaggio

Paesaggio

Campi e cielo, alberi e case: ma la composizione raffigura infine solo il vento che batte ovunque, scancellando il nitore delle forme, unendo in un unico timbro i toni diversi dei verdi, delle ocra. Morandi è a Grizzana, il piccolo paese delle colline bolognesi ove da tempo si reca ogni estate. Qui, e nella vicina Marzabotto, si scateneranno fra pochi mesi le crudeli e sanguinose stragi naziste; adesso, ancora, il pittore, che ha a Bologna subito un breve carcere per le sue solidarietà antifasciste, può trovarvi un rifugio a tratti sereno.
S’incrementa, in quest’ultimo tempo di guerra, l’attenzione che Morandi, distolto dalla sua casa bolognese e dagli oggetti sempre eguali con i quali costruiva le sue nature morte, riserva al paesaggio: e questa tela testimonia appieno della importante accelerazione che egli imprime ora alla sua pittura, che si piega e si flette in cigolii inattesi, in quasi brusche inflessioni. Morandi, da poco consacrato alla Quadriennale romana del ’39, mostra nei ‘paesi di guerra’ del ’42-’43 (che sembreranno a Roberto Longhi il vertice della sua arte), ricercare tutt’altro che la perfezione compositiva mostrata alla Quadriennale: il colore si fa tormentato, la luce balenante, la materia quasi erosa da un pennello che la struscia rapido sulla tela in corse affannose; mentre la spazialità del dipinto, prima così tetragona all’emozione, si fa disordinata e convulsa.

Artista

Giorgio Morandi

Cronologia

1942

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 36 x 53

Compilatore

Fabrizio D'Amico

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