Il movimento naturale del fiume, in un punto nel quale esso si flette per perdersi nell’ansa che lo nasconde alla vista, è colto da Stradone come animazione drammatica d’un paesaggio le cui terre sono come squarciate tra le due rive aperte dall’acqua.
L’opera, del 1947, si colloca pienamente negli esiti conseguiti da Stradone a partire dai primi anni Quaranta, ed è dunque culturalmente anteriore ai suoi sviluppi successivi pur esibendo i dati essenziali del suo linguaggio.
L’incontro fra un dato di concitazione espressionistica e un dato visionario, espresso in una densa materia pittorica testimonia degli esiti rilevanti di questo pittore che è stato a lungo sottovalutato dalla critica per essere recentemente posto nel suo giusto rango.
Giovanni Stradone, Ansa del Tevere
Ansa del Tevere
XX Sec.
Artista
Cronologia
1947
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 42,5 x 63
Compilatore
Antonio Del Guercio