Nella parte finale della fase artistica tra le due guerre prendono corpo in modo sempre più evidente orientamenti che non solo rifiutano le linee culturali “autarchiche” del “novecentismo”, ma ne prescindono sempre più radicalmente.
L’area dei riferimenti culturali si estende al di là della linea centrale dell’arte moderna francese, e al di là delle pur originali espressioni radicate, come era stato per la Scuola romana, entro realtà e umori locali. Quest’area include ormai esperienze dell’arte astratta internazionale – particolarmente presenti a Milano - del cubismo soprattutto nella versione data da Pablo Picasso, dell’espressionismo e del realismo tedesco degli anni Venti e Trenta.
Un ruolo decisivo nell’avviare aperture culturali che segneranno fortemente il contesto artistico del dopoguerra, è assunto da artisti nati negli anni Dieci, che apriranno a ventaglio le loro ricerche.
Si tratta qui di Afro, Guttuso, Turcato, che precocemente si candidano ad animare tra contrasti vivaci il contesto postbellico, assieme ad alcuni degli artisti che, già presenti nella fase precedente, avanzano ora proposte nuove.
In questa fase, Afro rivela una sensibilità acuta del colore, non priva di echi della tradizione veneta, mentre Guttuso manifesta la propria vocazione ad un’espressione carica di drammaticità, e Turcato dà alla propria immagine una struttura intensa ed essenziale, mentre Burri avvia le sue precoci soluzioni informali.
Da Clerici a Tamburi a Gentilini, altre proposte, che modulano diversamente suggestioni surreali, cézanniane ed espressioniste, indicano come si estenda in questa fase il raggio delle scelte artistiche.
Sull’ultimo scorcio di questa stagione, si affacciano gli artisti nati nei primi anni venti, alcuni dei quali esibiscono alcuni degli aspetti che caratterizzeranno le loro fasi mature: da Vespignani a Sughi, che ripropongono un dato di realismo segnato da una visione critica della società, a Sadun e a Scialoja che – il secondo soprattutto – s’inoltrano in una ricerca di forme astratte cariche di tensione esistenziale.
Se si tiene conto del fatto che già durante la guerra si presentano nell’arte europea tendenze dette informali, in primo luogo il tedesco Wols attivo in Francia, si comprendono le ragioni per le quali non solo un artista nato negli anni Dieci come Burri ma anche alcuni più giovani artisti italiani peraltro diversamente orientati (per esempio Vespignani e Scialoja) manifestino precocemente aspetti d’arte informale.
Sia pure entro i limiti d’una collezione che si arricchisce di nuove opere e di nuove espressioni del dibattito artistico via via che le occasioni lo consentano, anche questo percorso consente una visione articolata d’un momento promettente per l’arte italiana. Un momento che prende corpo in un periodo della nostra storia – siamo ormai verso la fine degli anni Trenta e nei primi anni drammatici della seconda guerra mondiale – al quale gli artisti rispondono al livello di un’alta tensione espressiva.
Alternative aperte verso alcuni degli svolgimenti del secondo Novecento
Alternative aperte verso alcuni degli svolgimenti del secondo Novecento
Opere
Paesaggio
L’opera presenta un angolo del tutto deserto di periferia industriale. Una strada separa delle costruzioni che sono fittamente addensate tra di loro da un frammento d’edificio affiancato da un albero stento che sembra rispondere alle ciminiere delle officine.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Scena di caccia
La scena di caccia è molto particolare: un cavaliere su un cavallo nero viene inseguito ed è quasi raggiunto da altri tre cavalieri su cavalli bianchi e cani al seguito.Questa opera del 1935-1936 di un Guttuso giovanissimo è dunque del periodo formativo del pittore. Un periodo nel quale intervengono influenze diverse, non escluse quelle “novecentiste”.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Sala d’attesa
Nello spazio nudo della sala, due persone in piedi, avvolte in tonalità cupe, affiancano, quasi serrandola, una donna seduta che spicca per la luce che da dietro la colpisce e per la gonna chiarissima, aperta a ventaglio rovesciato. In un angolo nel lato sinistro, un lettore è anch’egli immerso nel buio.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Officina
I fabbricati industriali si presentano come pure forme geometriche esaltate dai contrasti tra gamme cromatiche pure, di bianco luminoso, di blu cupo e di rosso scuro. Il tema della bidimensionalità, che ben presto prenderà campo nelle sue opere astratte segna quest’opera con l’abbandono radicale d’ogni illusionismo prospettico, è qui svolto da Turcato in una soluzione limpidamente evidente.
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Notturno
Il quadro presenta un breve tratto di paesaggio, che nella composizione rammenta l’organizzazione morandiana di questo tema, fra caseggiati eretti al centro del quadro e un cielo notturno appena squarciato da qualche cenno più luminoso.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Natura morta con caffettiera
In quest’opera – che nella composizione degli oggetti d’uso quotidiano, rivela la discendenza dalla tradizione moderna inaugurata da Cézanne - Afro orienta verso esiti nuovi gamme cromatiche luminose memori delle grandi tradizioni della pittura veneta.
Dipinto
Natura morta
Letto disfatto
In questa opera del 1961, Vespignani presenta una disordinata dispersione delle lenzuola chiare del letto, a duro contrasto con un ambiente cupo e indecifrabile. Qui egli riassume l’intero arco della sua vicenda dagli anni bui della guerra sino a quel momento, prima d’una svolta in nuova direzione.
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Fondo rosso
Su un campo rosso, tracciati di giallo luminoso, orientati in tutte le direzioni, s’incrociano e si scontrano in una concitazione nella quale si esplica pienamente il tema di un’arte che si sottrae alla composizione equilibrata, o pacificata, delle sue forme.
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Coup d'oeil
L'artista rielabora visioni ispirate dalla metafisica di De Chirico in uno stile profondamente diverso, sia per la qualità del disegno sia per le tonalità dei colori. Questi ultimi, chiarissimi, delineano nel presente dipinto lievi gradazioni di ombre sulle pareti di una stanza il cui pavimento è prospetticamente impostato da una fuga di linee azzurrine intervallate di nuovo da tonalità grigie.
Dipinto
XX Sec.
Astratto
La Cecchina
Il personaggio femminile è presentato, dal volto sino all’ampia scollatura sul seno, in una ricca gamma di rossi che svariano sotto l’azione della luce, da zone estremamente accese a momenti di più tenera presenza di tonalità rosee.
Dipinto
XX Sec.
Ritratto
Bambina davanti al tavolino
In un interno sommariamente evocato, una bambina è in piedi davanti ad un tavolino sul quale compare, fra l’altro, una sorprendente testa di maschera con cappello piumato. I contrasti aciduli fra verdi e rossi che sembrano erosi dalla luce sottolineano la straniante apparizione della maschera in un contesto quotidiano.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Aratura
In questo prezioso carboncino, i segni che delineano i due personaggi al lavoro sull’aratro trainato da una coppia di buoi, sono avvolti dalla diffusa zona del carboncino che quasi li cancella.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Ansa del Tevere
Il movimento naturale del fiume, in un punto nel quale esso si flette per perdersi nell’ansa che lo nasconde alla vista, è colto da Stradone come animazione drammatica d’un paesaggio le cui terre sono come squarciate tra le due rive aperte dall’acqua.
XX Sec.