Le opere
Opere
Numero risultati: 282
Corinna
Antonio Canova
La Corinna di Antonio Canova è del 1819. Essa si colloca dunque nella fase durante la quale egli il grande protagonista veneto del neoclassicismo internazionale esegue i disegni per il progetto del tempio per la sua città natale di Possano: un tempio nel quale Canova dà corpo pieno al proprio originale intendimento dell’ideale neoclassico.
Ritratto
Scultura
XIX Sec.
Il paese della nostra infanzia
Antonio Corpora
L’immagine, racchiusa da bande monocrome – marroni, azzurre, verdi – che l’assediano e che progressivamente la stringono al centro, è costruita da un aggregarsi di tasselli imperfettamente geometrici e intensamente, quasi gioiosamente colorati, che, proprio al centro della composizione, costruiscono una sorta di architettura di superficie, emozionata e insieme fermissima e altera.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Antonio Corpora
Nei colori accesi, alterni fra scoppi di luci e forre d’ombra annottata, fra neri incupiti e rossi di fiamma, dati con gestualità immediata e libera sulla tela, non si riconoscono forme mimetiche del mondo naturale. A partire dal 1950-’51, in verità, il neo-cubismo di Corpora esplode in forme frante e scheggiate, che ottundono e quasi nascondono lo spunto di realtà da cui l’immagine ha preso le mosse.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Pietra miliare
Antonio Corpora
Un fuoco bianco giace al centro dell’immagine, apparizione fantasmatica nella coltre dei grigi, delle ocra. Ma tutto è lasciato ormai all’indistinzione: le forme, non più contornate dal disegno, sono ridotte a “organismi pulsanti intessuti di luci e di ritmi grafici”, come ha scritto Nello Ponente presentando le 21 opere di questi anni che facevano la vasta sala personale di Corpora alla Biennale di Venezia del 1960.
Astratto
Dipinto
XX Sec.
Veduta di città
Antonio Corpora
La tela, divisa sulla linea dell’orizzonte in due metà quasi equivalenti, mostra nella parte inferiore una trama fitta di segni quasi monocromi, e in alto la veduta coloratissima e disordinata di una città, che giunge a sfiorare l’orizzonte altissimo e quasi occluso, saturando lo spazio di infinite notazioni cromatiche.
Dipinto
Paesaggio
XX Sec.
Fabrica di Roma
Antonio Donghi
Di questa località laziale Donghi trascura il borgo, per puntare invece ad un luogo puramente naturale, senza alcuna presenza umana: una sorta di squarcio tra due alberi che formano altrettante masse incombenti ai due lati del quadro, aprendosi nella parte centrale su un orizzonte la cui linea estrema è modulata dalla forma d’un monte.
Dipinto
Paesaggio
XX Sec.
Paesaggio con elci
Antonio Donghi
Il Paesaggio con elci è del 1928, ossia d’una data alla quale Donghi ha sostanzialmente elaborato il proprio programma figurativo: la stasi, la sensazione di fatale immobilità degli alberi che, intensamente chiomati, occupano l’intero campo visivo, sorge dall’avidità dello sguardo che insegue ogni dettaglio.
Dipinto
Paesaggio
XX Sec.
Felicità
Antonio Mancini
La figura rischiarata dai colpi di luce della camicia si staglia in nero, contro un fondo più chiaro, con vivace immediatezza. La bellissima chioma guizzante vira verso il castano; l'artista riesce a rendere la morbidezza e l'animato movimento che sommuove la massa scapigliata dei capelli con un brivido di vitalità che si comunica al volto sorridente.
Dipinto
Figurativo
XX Sec.
I fiori bianchi
Antonio Mancini
Il volto infantile ma attento del giovinetto emerge dal buio, giocato sul contrasto tra i chiari e gli scuri: il ramo di fiori bianchi squilla sulla giubba di un nero assoluto. Ha il capo leggermente inclinato e rivolto verso un qualcosa o un qualcuno 'fuori campo', sotto la massa morbida di riccioli ravvivati da colpi di luce.
Dipinto
Figurativo
XIX Sec.
Pepiniello
Antonio Mancini
In questo bellissimo dipinto Mancini dà prova della sua mirabile capacità di intessere un telaio di luci e ombre tra cui la figura si profila vibrante, in una percezione così viva e immediata da apparire a prima vista quasi inafferrabile.
Dipinto
Ritratto
XX Sec.