La Corinna di Antonio Canova è del 1819. Essa si colloca dunque nella fase durante la quale egli il grande protagonista veneto del neoclassicismo internazionale esegue i disegni per il progetto del tempio per la sua città natale di Possano: un tempio nel quale Canova dà corpo pieno al proprio originale intendimento dell’ideale neoclassico.
In marmo bianco, l’opera presenta un volto di donna che si erge sulla parte superiore del busto. Il panneggio che avvolge il busto risale attorno alla testa e ricade sul lato sinistro di questa. La luce, che in tutta l’opera di Canova assume un ruolo fondamentale, rivela delicatamente le forme e contribuisce essenzialmente all’incarnazione del tema della grazia che segna uno dei dati originali del suo apporto entro il movimento neoclassico internazionale.
Corinna condensa gli apporti di Canova all’arte del suo tempo in una sobrietà di forme nelle quali ritrattistica romana e purezza ideale greca sono ripensate e reinventate. La severità austera che segna le opere di altri protagonisti internazionali del neoclassicismo, in primo luogo il francese David, cede il posto, nella Corinna di Canova, ad un più confidente ed emozionale rapporto con il riguardante. Questo rapporto si fonda sulla grazia ossia su una purezza palpitante, teneramente emozionata, delle forme. Si ha qui l’affascinante esplicazione di un tema d’ideale, pensosa, purezza che concretata in un linguaggio fondato sul rapporto col mondo antico ne proietta la vibrazione emotiva in un’eterna, ideale, temporalità.
Antonio Canova, Corinna
Corinna
Scultura
XIX Sec.
Ritratto
Artista
Cronologia
1819
Materia e tecnica
Marmo bianco
Misure
cm 53 x 37
Compilatore
Antonio Del Guercio