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Giovane allevatore d’anatre

Giovane allevatore d’anatre

Giacomo Francesco Cipper

Il dipinto presenta la figura di un giovane contadino, vestito poveramente e con un cappello in testa, mentre porge un tegame di coccio a un gruppo di anatre, in primo piano, immerse in uno stagno. La scena è ambientata in una realtà campestre, come è evidenziato dalla staccionata e dal covone di grano visibili sullo sfondo a sinistra.
Composition sur une courbe algebrique

Composition sur une courbe algebrique

Gino Severini

Si tratta di una tipica composizione astratta degli anni Cinquanta nei quali Gino Severini fece ritorno al Futurismo dopo la lunga parentesi figurativa intercorsa tra le due guerre. Il titolo che allude ad una curva algebrica attesta il vivo interesse dell'artista ai rapporti tra il “numero” e le forme, quale si era già manifestato negli anni di pubblicazione del suo “Du Cubisme au Classicisme” (1921).
Ritratto del Dottor Giordani

Ritratto del Dottor Giordani

Gino Severini

Si tratta di una preziosa testimonianza dell'attività futurista di Severini nel 1913. Questa data, insieme all'indicazione del mese (luglio) e al nome della città dove Severini operava (PARIS) è iscritta in basso a destra mentre dal lato opposto si legge la dedica: “ Al carissimo amico Giordani, affettuosamente Gino Severini”.
Cavalli

Cavalli

Giorgio De Chirico

Questa estrosa composizione di de Chirico richiama nelle forme mosse e ammassate in una volumetria frammentata lo stile baroccheggiante che il maestro praticò negli anni Cinquanta.
I pesci sacri

I pesci sacri

Giorgio De Chirico

Il dipinto, firmato in basso a destra “G. de Chirico”, è una delle migliori repliche del famoso dipinto metafisico I Pesci Sacri (uno dei più noti capolavori della produzione metafisica di de Chirico), pubblicato per la prima volta nel 1919 nella monografia edita da “Valori Plastici” e appartenuto al fondatore del movimento e dell'omonima rivista, Mario Broglio, che lo espose in una mostra del gruppo, tenutasi nel 1921 in Germania.
Paesaggio con rudere, castello e cavalieri

Paesaggio con rudere, castello e cavalieri

Giorgio De Chirico

Il dipinto che reca in basso a destra, la firma di Giorgio de Chirico e la data 1955, va considerato come un pendant del dipinto dal titolo Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (cavallo che beve) di proprietà della Banca.
Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (bianconero)

Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (bianconero)

Giorgio De Chirico

Pur nella stretta somiglianza iconografica con altri dipinti dechirichiani di proprietà della Banca, recanti lo stesso titolo “Paesaggio con ruderi”, questa tela ha una diversa misura in altezza e potrebbe essere stato un sovraporta ai cui lati potevano essere stati collocati gli altri due quadri.
Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (cavallo che beve)

Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (cavallo che beve)

Giorgio De Chirico

Il dipinto reca in basso verso sinistra la firma di Giorgio de Chirico e la data '55. La rappresentazione che si sviluppa secondo un taglio orizzontale si riallaccia alla vena paesistica e narrativa che ha inizio negli anni Venti della produzione del Maestro, virata però nello stile baroccheggiante degli anni Cinquanta.
Fiori

Fiori

Giorgio Morandi

Corolle multicolori – bianchi, aranci, verdi e gialli gremiscono il primo piano del piccolo dipinto – svettano con forza al centro dell’immagine. Emozionata, turbata come da un’esistenza che le scorra vicina, che le abbia lasciato addosso le sue impurità, le sue scorie. È un’immagine rara, questa di Morandi a questa data precoce.
La strada bianca

La strada bianca

Giorgio Morandi

Una lunga strada, sbiancata da un sole meridiano, s’incunea verso il fondo lontano della composizione. La fiancheggia a sinistra uno spalto di verzura, argenteo per quanto è anch’esso trafitto di luce; su di esso poggiano, quasi senza peso, le semplici cubature di due case, senz’ombre.

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