Giorgio De Chirico, Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (bianconero)

Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (bianconero)

Paesaggio con ruderi, cavalli e cavalieri (bianconero)

Pur nella stretta somiglianza iconografica con altri dipinti dechirichiani di proprietà della Banca, recanti lo stesso titolo “Paesaggio con ruderi”, questa tela ha una diversa misura in altezza e potrebbe essere stato un sovraporta ai cui lati potevano essere stati collocati gli altri due quadri.
Il dipinto è privo di colore e presenta una stesura in grisaille. La firma dell'artista si legge in basso a destra, la data è il 1955. Lo schema compositivo incentrato su un complesso di ruderi scavati dall'ombra di antichi fornici offre in primo piano cavalieri in costume seicentesco in diversi atteggiamenti.
Un terreno costellato da ciottoli, ciuffi erbosi e alberi in controluce apre su una veduta che si estende verso i colli boscosi del fondo. L'impianto luministico con elementi più scuri che incorniciano la visione crea una sequenza di piani in successione. L'andamento tortuoso della grossa pennellata trova eco nel turbinoso transito delle nuvole, in un gioco chiaroscurale che dal timbro più alto di luce in corrispondenza del cielo sulla destra (esaltato dal contrasto con l'albero scuro) trascorre gradualmente nell'intorbidarsi della luce tra i movimenti tempestosi del cielo, soltanto poi sul fianco sinistro (anche nel senso di minaccioso) del rudere, la sua porta si apre con un occhio di tenebra, i cavalieri in primo piano giostrano nell'ombra. La carica drammatica del soggetto si risolve in un esito di effettiva finzione teatrale.
Si possono sottolineare le notevoli somiglianze con i bozzetti scenografici del 1952, ispirati al Don Chisciotte di V. Frazzi.

Cronologia

1955

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 80 x 160

Compilatore

Augusta Monferini

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