Il Divisionismo prende nome dal principio di “dividere” i colori, accostandoli sulla tela invece che mescolarli sulla tavolozza e sostituendo quindi alla loro miscela fisica quella “ottica” ovvero la miscela realizzata dall'occhio. Come tendenza della pittura italiana il divisionismo nasce dopo il 1885 e rimane operante fino alla metà del secondo decennio del Novecento. Ne sono protagonisti Giovanni Segantini, Gaetano Previati, e Angelo Morbelli, i quali esponendo insieme alla Triennale di Milano nel 1891 diedero ufficialmente vita al nuovo movimento.
Da un punto di vista formale, il Divisionismo italiano, influenzato dalla luce sfrangiata che nei dipinti di Daniele Ranzoni, Tranquillo Cremona o di Luigi Conconi dissolveva la figura si distingue da quello francese, che è di qualche anno precedente e fu chiamato pointillisme (puntinismo) o neo-impressionismo. La differenza consisteva nel fatto che i divisionisti italiani accostavano i colori tra loro con pennellate filamentose (Previati, Pellizza da Volpedo) o con grumi matrici (Segantini), mentre i puntinisti francesi (Seurat e Signac furono i principali) li accostavano sotto forma di piccoli tocchi di colore puntiformi. La rigorosa teoria dei francesi è una base comune alle due forme di Divisionismo (che hanno entrambe vocazioni scientifiche) fondata sulle leggi del colore del chimico M. E. Chevreul e gli scritti del critico Charles Blanc. Quest'ultimo conosciuto da Seurat prima di Chevreul, aveva formulato la teoria, appunto, della mescolanza ottica, secondo la quale tocchi separati di pigmenti puri (invece che mescolati sulla tavolozza) formano nel loro accostamento, colori più puri e più vibranti nell'occhio dell'osservatore. Più circostanziate saranno le leggi di Chevreul che divide i colori in “primari” (blu, giallo e rosso) e “secondari” tutti gli altri derivati dalle varie unioni tra i “primari”. Il colore primario che non entra nella composizione di un colore secondario viene chiamato il suo “complementare”(ad es. il verde che nasce dall'unione del giallo e del blu è complementare del rosso). Ogni colore proietta il proprio complementare sul colore che gli sta vicino, due complementari affiancati si esaltano a vicenda.
E' a Parigi che in pieno clima positivista esplode una rinnovata fede nel potere della scienza tra i letterati, scrittori e filosofi più noti e moderni che trova, appunto, in Hyppolite Taine, nei fratelli Goncourt e in Zola i più entusiasti assertori del nuovo credo. E' sempre a Parigi che Flaubert lancia il famoso appello per una integrazione di arte e scienza pronunciando le famose parole “l'arte e la scienza da lungo tempo separate devono tendere ad unirsi strettamente se non a fondersi”.
Tra gli italiani il teorico è Gaetano Previati che nei Principi scientifici del divisionismo pubblicato nel 1906, scriverà che la nuova tecnica “riproduce le addizioni di luce mediante una separazione metodicamente minuta delle tinte complementari”. Il più rigoroso seguace del principio divisionista fu il torinese Pellizza da Volpedo. Altri divisionisti furono Grubicy de Dragon che insieme al fratello fu di prezioso sostegno alla diffusione e valorizzazione del movimento, Longoni, Fornara, Nomellini, Innocenti, Lionne e Noci, nonché Giacomo Balla che con le sue libere applicazioni del movimento divisionista e in generale del post-impressionismo influenzò i suoi allievi Boccioni e Severini che svilupperanno nella pittura futurista le conseguenze del Divisionismo.
Divisionismo
Divisionismo
Opere
Veduta di Arosio (Brianza)
Questa veduta di Arosio è dipinto di altissima qualità, da collocare in un momento di poco precedente ai maestosi paesaggi di alta montagna che caratterizzano la fase finale della pittura del Longoni. Le raffinate tessiture chiaroscurali fanno perno nello slanciato albero scuro in primo piano, repoussoir della visione verso un evanescente linea di orizzonte.
Dipinto
XIX Sec.
Paesaggio
La punta di Pallanza
Gli unici e sporadici dipinti dedicati al paesaggio da Daniele Ranzoni furono quelli dedicati al lago Maggiore sulle cui sponde era nato e aveva trascorso la vita. In questa intensa veduta del lago, Ranzoni offre un saggio della sua raffinata sensibilità alla luce e al colore. Il dipinto è databile agli ultimi anni dell'artista che muore nel 1889.
Dipinto
XIX Sec.
Paesaggio
Paesaggio sotto la neve
In questo grande dipinto di Cesare Maggi è evidente l'influenza di Segantini non solo nella scelta del grande formato ma soprattutto nel soggetto. L'artista rivela la sua gagliarda potenza costruttiva presentandoci in una imponente veduta frontale la solenne maestà della montagna.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Paesaggio montano
Protagonista del dipinto è la catena montuosa coperta di neve: una potente barriera attraversa per intero la composizione, mentre in primo piano una strada sterrata si inoltra nella gola; sul ciglio, alberi scuri fungono da elemento di contrasto con i verdi giallognoli delle pendici dei monti soprastanti e con i chiari impastati e più tenui del sentiero.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Paesaggio montano
La veduta cristallina e nitida di questo paesaggio ci rammenta quanto fosse centrale nella poetica divisionista la ricerca della verità come fine della pittura. Sorprende la novità della composizione che emula l'immediatezza e il taglio di un'istantanea fotografica.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
L'orto dell'artista
Con questa ariosa veduta aperta su un panorama che si inoltra in un orizzonte lontano, Morbelli ritorna sul tema amato del paesaggio amato della sua casa di campagna a La Colma di Rosignano.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Fontana (che piange)
Il pastello, che è un autentico capolavoro di bravura, si colloca ancora nella fase divisionista dell' artista. I tratti filamentosi seguono un andamento orizzontale e si distribuiscono in matasse dense di materia. Qui Balla esprime al meglio la propria capacità di attingere i giochi della luce che investe le forme.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Dalla Colma
Morbelli arrivò tardi al Divisionismo. Infatti aveva quasi raggiunto i quarantanni quando nel 1891 partecipò con Segantini e Previati nella Esposizione Triennale di Milano, segnando l'avvio dell'esperienza divisionista italiana.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Casa di riposo Bonacossa a Dorno Lomellin
La luce fioca filtra da due grandi finestre sulla sinistra, avvolgendo in un ambiente ampio e disadorno le sette donne. La scena disadorna riproduce come in un'istantanea un momento di penoso raccoglimento e di solitudine di queste vecchie riunite nell'ospizio e ritratte nell'inutile scorrere delle loro vite, al termine di una giornata.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Autoritratto
Prima dell'adesione al Futurismo, Giacomo Balla praticava una pittura postimpressionista, aggiornata secondo i modi di un personalissimo divisionismo.
Dipinto
XX Sec.
Ritratto
Amalfi
Cesare Maggi, è noto soprattutto per le pregevoli qualità dei suoi primi dipinti divisionisti ma la freschezza di questa veduta marina illuminata dal sole meridionale non è da meno delle opere di quel periodo iniziale. Qui l'artista sembra aver già compiuto la svolta verso una pittura meno esposta sul fronte delle nuove ma già scontate ricerche e tornata a modi più tradizionali.
Dipinto
Paesaggio