Cesare Maggi, Amalfi

Amalfi

Amalfi

Cesare Maggi, è noto soprattutto per le pregevoli qualità dei suoi primi dipinti divisionisti ma la freschezza di questa veduta marina illuminata dal sole meridionale non è da meno delle opere di quel periodo iniziale. Qui l'artista sembra aver già compiuto la svolta verso una pittura meno esposta sul fronte delle nuove ma già scontate ricerche e tornata a modi più tradizionali. Nella Biennale del '14 Maggi aveva presentato intenzionalmente opere in uno stile più vicino alla maniera del pittore torinese Carlo Grosso che a quella di Segantini, proprio per dichiarare il suo cambiamento di rotta.
Tuttavia, nonostante l'intenzione di distaccarsi dalla sua precedente maniera, resta nel suo pennello indelebile la tecnica del contrasto marcato tra toni chiari e scuri con cui è costruita la composizione. Gli edifici addossati gli uni sugli altri che si inerpicano sulla parete rocciosa sino a culminare nell'aguzzo campanile sono una macchia compatta di bianchi calcinati, che l'artista declina in varie tonalità più o meno toccate dal grigio. La cortina delle case che si affaccia sul mare livido è traforata come una trina dai piccoli tagli delle finestre. Il filare di alberi sulla riva e il verde cupo del bosco che sale dietro le case abbracciano il borgo che sorge nel mezzo. È un taglio inedito, verticale, e la veduta invece di distendersi lungo la linea del mare si sviluppa sulla pendenza del colle.
Lo sguardo risale dal mare verso riva attratto dal lucore che il borgo sprigiona per poi riposarsi nella tarsia dei verdi che coronano la veduta.

Artista

Cesare Maggi

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 70 x 50

Compilatore

Augusta Monferini

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