Le opere d'arte estremo-orientale che nel 1931 entrarono a far parte della raccolta della Banca d'Italia e che ne costituiscono il più antico e prestigioso nucleo, provengono dalla collezione di Riccardo Gualino.
Il grande e geniale imprenditore torinese fu costretto al fallimento dalla crisi del 1929-30 e di conseguenza anche la collezione gli venne sequestrata.
Fu poi ceduta alla Banca d'Italia a titolo di risarcimento di un cospicuo credito contratto dal Gualino con la sede torinese.
La selezione che presentiamo comprende otto sculture cinesi di varie epoche e materie insieme a un esemplare di scultura persiana, a un dipinto cinese e ad uno tibetano.
La collezione Gualino, specie per quanto riguarda le sculture cinesi, è stata una delle più importanti raccolte europee: in pietra, legno e bronzo le sculture sono esemplari di altissima e rara qualità che il collezionista, nei primi decenni del Novecento aveva acquistato sul mercato internazionale di Parigi da antiquari rinomati come C.T. Loo e Charles Vignier.
Siamo agli inizi del nuovo secolo, quando questo genere di collezionismo era ricercato come forma di alto prestigio sociale e culturale anche sull'esempio delle grandi collezioni americane e quando il mercato internazionale sulle piazze di Parigi, Londra e New York poteva offrire esemplari di inestimabile valore. La raccolta Gualino figurò tra le più prestigiose e celebri accanto a quella di Oscar Raphael a Londra, a quella di Adolph Stoclet a Brussels, dei Rockefeller a New York.
Delle opere d'arte estremo-orientale della raccolta Gualino, tutte molto importanti, la Banca poté acquisire la quasi totalità. Nel 1926 il primo catalogo della collezione a cura di Lionello Venturi ne presentava soltanto alcune mentre in quello successivo del 1928, anch'esso a cura di Venturi, veniva dato un grande rilievo alle sculture cinesi riproducendone quasi l'intera raccolta. Si perse poi il ricordo della collezione, rimasta in deposito a Torino presso la Banca per tutta la durata della guerra. Su di essa però nel 1960 Osvald Sirén, noto specialista di arte antica orientale, pubblicò un importante studio offrendo un erudito panorama della raccolta che egli definì “not large but of superior quality”, prendendone in esame undici esemplari. Nel voluminoso tomo pubblicato nel 2006 a cura della Banca tutte le opere della raccolta antico-orientale vengono accuratamente schedate ed esse compaiono spesso nella ricca bibliografia sull'arte cinese e dell'estremo Oriente in anni più recenti.
Antico Oriente
Antico Oriente
Opere
Vajrabhairava
Il tanka è un arredo usato dai monaci per la predicazione itinerante. Ben conservato soprattutto nelle tonalità del colore vivo e squillante. Una cornice di broccato scuro intessuto con fili d'oro che mimano le nuvole ha valore di saluto augurale di “lunga vita”.
Dipinto
XVI Sec.
Biblico - Storico - Mitologico
Statua di Bodhisattva seduto in lalitasana
La scultura è stata ricomposta da numerosi frammenti con integrazioni a stucco di tinta neutra. Il braccio destro di cui è ancora visibile la mano, si appoggiava alla gamba che si estende sino a raggiungere un bocciolo di loto nella parte inferiore della base, mentre la gamba sinistra è ripiegata sul piedistallo assumendo una posizione che mima il fiore di loto.
Scultura
X Sec.
IX Sec.
VIII Sec.
VII Sec.
Religioso
Statua di Bodhisattva stante (Avalokiteshvara Samanthamukha)
Presenta gravi mutilazioni nel fondo che è in parte ricostruito e nel volto, perduto per metà. La figura è in piedi e poggia su un fiore di loto. Un'iscrizione indica la data 691, vale a dire gli inizi della Dinastia Tang. Il fondo a cuspide su cui la figura poggia reca a basso rilievo il nimbo e le fiamme che lo circondano.
Scultura
VII Sec.
Religioso
Pavone
La raccolta comprende anche un esemplare di arte persiana di straordinaria fattura. Si tratta di una scultura raffigurante un pavone in ferro ageminato in oro che viene datata al XVIII-XIX secolo.
Scultura
XIX Sec.
XVIII Sec.
Figurativo
Uomo su Bufalo
Il dipinto ha un supporto in seta la cui ossidazione causata dalla luce ha reso le figure meno nitide di quanto dovevano essere in origine. Una bordura damascata sembra appartenere alla cornice originale .
Dipinto
XVII Sec.
XVI Sec.
XV Sec.
XIV Sec.
Figurativo
Leone in pietra
Considerata da O. Sirèn, il noto studioso di arte cinese, “la più famosa statua cinese di animale mai portata in Europa” il monumentale leone è una delle opere più preziose della collezione che in origine doveva trovarsi dinanzi a una tomba principesca della dinastia Han Orientale (25-220 d.C.).
Scultura
III Sec.
II Sec.
I Sec.
I Sec. a.C.
II Sec. a.C.
III Sec. a.C.
Figurativo
Testa di Buddha o Bodhisattva
La testa con traccia di cromia bluastra sui capelli è di datazione incerta ma è probabile che risalga all'epoca Ming, tra il XVI e il XVII secolo, cioè ad un momento in cui il gusto estetico cede il passo a una ricerca più decorativa. Potrebbe essere una testa di Buddha ma più probabilmente appartiene ad un giovane principe Bodhisattva.
Scultura
XVII Sec.
XVI Sec.
Religioso
Testa femminile
Alla fine della dinastia Ming o all'inizio della Ch'ing (ovvero a una data successiva al 1368) risale questa bellissima Testa che potrebbe appartenere a una dama di corte o a un personaggio leggendario. Non è escluso che si tratti invece di una divinità buddhista o taoista, come sembrano suggerire l'espressione ieratica, le tipiche orecchie allungate, gli occhi socchiusi di cui si intravedono le pupille fisse nello sguardo della meditazione.
Scultura
XVIII Sec.
XVII Sec.
Ritratto
Vaso Fang Lei
Il Fang lei è un vaso rituale architettonicamente solenne che veniva usato nelle cerimonie come recipiente per il vino. Ha una pianta rettangolare, un collo allungato, una bocca larga a tromba e un corpo dalle larghe spalle scandito su quattro lati che si allarga dalla base verso l'alto per poi restringersi in una fascia decorata in corrispondenza del collo.
Reperto
Religioso
Vaso Fang Hu
Il Fang hu, è un vaso a base quadrata. Oggetto rituale, serviva come recipiente per il vino nelle cerimonie. La bocca piccola e quadrata, impostata su un collo slanciato si apre su un corpo dal profondo bacino che si allarga gradualmente seguendo la morbida curva delle spalle sino alla base.
Reperto
Religioso
Leone accucciato
La scultura in calcare grigio, risalente alla Dinastia Wei settentrionale, è rimasta mutilata nel corso di un incendio verificatosi nel 1947 durante il trasferimento della stessa da Torino alla sede centrale della Banca d’Italia a Roma. I numerosi frammenti sono stati ricomposti con integrazioni trattate a tinta neutra.
Scultura
VI Sec.
V Sec.
IV Sec.
Figurativo
Buddha Shakyamuni in meditazione
Il Buddha è seduto in terra e sorregge il mento con le mani allacciate sul ginocchio destro; indossa la tipica mantellina chiamata usnisha; rimanda a prototipi indiani la fitta capigliatura a grani di pepe. Essa è dipinta in un azzurro intenso è il colore della “buddhità” e nel suo accordo con l'oro crea effetti cromatici preziosi.
Scultura
XVII Sec.
XVI Sec.
XV Sec.
XIV Sec.
VIII Sec.
Religioso