Statua di Bodhisattva seduto in lalitasana

Statua di Bodhisattva seduto in lalitasana

Statua di Bodhisattva seduto in lalitasana

La scultura è stata ricomposta da numerosi frammenti con integrazioni a stucco di tinta neutra. Il braccio destro di cui è ancora visibile la mano, si appoggiava alla gamba che si estende sino a raggiungere un bocciolo di loto nella parte inferiore della base, mentre la gamba sinistra è ripiegata sul piedistallo assumendo una posizione che mima il fiore di loto. Questa posizione è tipica ed è chiamata lalitasana, ovvero della distensione, che è proprio dei principi. E' qui opportunamente riferito a Bodhisattva, di natura più terrena rispetto al Buddha, che invece di norma, è atteggiato più asceticamente. Principesco è anche l'abbigliamento composto dalla lunga veste (dhoti), incrociata da due sciarpe ai fianchi e lungo il busto, mentre la sua ampia ricaduta copre il piedistallo. I capelli raccolti in un alto ciuffo sul capo, di proporzioni maggiori del naturale, scendono in parte sulle spalle. Pochi e semplici i gioielli.
L'introduzione del Buddismo a partire dal I sec. A D. produce un profondo cambiamento nel campo della scultura che ha modificato i criteri di rappresentazione della figura che assume una struttura stereotipata e ufficiale. La statuaria è esclusivamente religiosa usata per rappresentare il Budda o Bodhisattva. La popolarità del Buddismo conobbe periodi di grande diffusione specialmente a partire dal 600, quando la Cina viene riunificata e la scultura religiosa assume la funzione di un potente legante politico che legittima l'autorità imperiale che la promuove nei templi.
Influenze dell'arte indiana e centro asiatica determinano quello che è stato definito lo stile “occidentalizzante” dei T'ang che tuttavia nell'uso insistito e descrittivo di una linea morbida e duttile assume un carattere squisitamente cinese.
L'opera può essere collocata alla prima metà di questa Dinastia.

Cronologia

Dinastia Tang (618-907 d.C.)

Materia e tecnica

Pietra grigio scura

Misure

cm 78 x 36 x 34

Compilatore

Augusta Monferini

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