La scultura in calcare grigio, risalente alla Dinastia Wei settentrionale, è rimasta mutilata nel corso di un incendio verificatosi nel 1947 durante il trasferimento della stessa da Torino alla sede centrale della Banca d’Italia a Roma. I numerosi frammenti sono stati ricomposti con integrazioni trattate a tinta neutra.
L’animale è seduto sulle zampe posteriori e spalanca minacciosamente le fauci verso l’osservatore. L’autore è soprattutto attento a che l’immagine incuta spavento, pertanto le masse muscolari ed il movimento appaiono stilizzati mentre i caratteri di ferocia della testa sono accentuati.
Come tutta la scultura antica orientale l’opera ha una funzione rituale. Grandi figure di animali in coppia venivano poste a guardia di tombe principesche, collocate lungo la processionale “via degli spiriti” che portava all’ingresso della tomba.
Leone accucciato
Leone accucciato
Scultura
VI Sec.
V Sec.
IV Sec.
Figurativo
Cronologia
386 – 534 d.C.
Materia e tecnica
Calcare grigio
Misure
cm 112 x 51 x 78
Compilatore
Augusta Monferini