Le prime apparizioni di una pittura definibile di “avanguardia” si configurano, in Italia, con la tendenza “divisionista” di artisti come Previati e Segantini nati negli anni Cinquanta dell'Ottocento. Diversi altri pittori nati negli stessi anni restano però estranei allo sperimentalismo divisionista e portano avanti fino alla loro scomparsa, avvenuta intorno agli anni Trenta del Novecento, una figurazione tradizionale ispirata tuttavia ad ambizioni di “verità” e permeata da un forte naturalismo. La tendenza “verista” aveva avuto origine nel meridione con artisti quali Domenico Morelli o Giuseppe e Filippo Palizzi, per trovare poi una opposizione in movimenti come quelli raggruppati nella cosiddetta Scuola di Resina (De Nittis. De Gregorio, Leto, Cecioni) e nell'orientamento “macchiaiolo” che ebbe il suo massimo esponente nel Fattori. Il moto realista e verista si propagò dal Sud verso il Nord all'insegna di un culto del “vero” che dalla ricerca ottico-percettiva del naturale si estendeva al verismo sociale debordando in temi celebrativi o moraleggianti, interpreti di una nuova coscienza della vita e della realtà nazionale. Le atmosfere cupe e i toni grigi venivano sostituiti dalla luce del plein air in una ricerca di toni e di “valori”, condivisi a loro modo anche dagli artisti riuniti nel presente percorso che non subirono l'influsso della “macchia” o dell'Impressionismo.
Figurazione di inizio secolo
Figurazione di inizio secolo
Opere
Ritratto del Marchese Antonio de Viti de Marco
Nella ritrattistica ufficiale Antonio Mancini è generalmente più legato a schemi accademici ed è costretto ad arginare sia la sua fantasia inventiva sia la sovrabbondanza dei suoi impasti. In questo ritratto raggiunge tuttavia un notevole risultato pittorico prendendo chiaramente a modello la pittura veneziana di Tiziano e del Tintoretto.
Dipinto
XIX Sec.
Ritratto
Pepiniello
In questo bellissimo dipinto Mancini dà prova della sua mirabile capacità di intessere un telaio di luci e ombre tra cui la figura si profila vibrante, in una percezione così viva e immediata da apparire a prima vista quasi inafferrabile.
Dipinto
XX Sec.
Ritratto
Paesaggio del Sarno
Questa veduta del fiume Sarno in Campania ritrae i luoghi frequentati da Rubens Santoro all'epoca del suo alunnato presso Domenico Morelli presso l'accademia di Belle Arti di Napoli, per poi risalire verso il nord senza abbandonare la sua felice vena paesistica.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Ninfa: Pastorale
“Il paesaggio - scrive l’artista nel 1893 - può dirsi come forma d’arte per se stessa e le teorie dei rapporti, grazie ai moderni inglesi, francesi ed alla fotografia, sono nel dominio di tutti. Una grande tenerezza per i quadri farraginosi e di grandi dimensioni non la nutro perché li ritengo inadatti alla intimità ed alla freschezza tutta virgiliana di questa arte, che perciò appunto è grande perché con poche linee, pochi colori, ma serenamente veri, può infondere una grande serenità di sentimento”.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Giochi in riva al lago (o anche Giorno di Festa)
Più che un' opera definitiva sembrerebbe uno studio o un appunto, inteso a imbastire una composizione intorno allo scorcio audace della punta di terra scura che si proietta sull'acqua. La lingua nera su cui è stata tratta a riva la barca, si protrae nella luce argentata del lago. Un gruppetto di bambini corrono in direzione dell'acqua.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
I fiori bianchi
Il volto infantile ma attento del giovinetto emerge dal buio, giocato sul contrasto tra i chiari e gli scuri: il ramo di fiori bianchi squilla sulla giubba di un nero assoluto. Ha il capo leggermente inclinato e rivolto verso un qualcosa o un qualcuno 'fuori campo', sotto la massa morbida di riccioli ravvivati da colpi di luce.
Dipinto
XIX Sec.
Figurativo
Felicità
La figura rischiarata dai colpi di luce della camicia si staglia in nero, contro un fondo più chiaro, con vivace immediatezza. La bellissima chioma guizzante vira verso il castano; l'artista riesce a rendere la morbidezza e l'animato movimento che sommuove la massa scapigliata dei capelli con un brivido di vitalità che si comunica al volto sorridente.
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
La falciatura
Un alto orizzonte illuminato da una luce diffusa e meridiana lascia intravedere in lontananza le sagome dei colli. Tutto il primo piano è occupato dalla rappresentazione della falciatura a cui un gruppo di contadini sta lavorando. Gli uomini sono allineati in una prospettiva trasversale rispetto all'orientamento delle fasce di terreno falciato.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Diana di Efeso
Quest’opera illustra, del complesso lavoro compiuto da Aristide Sartorio in diverse direzioni di linguaggio, l’aspetto più direttamente legato alla presenza di riferimenti letterari o mitologici, nel clima della particolare flessione della cultura decadente che si ebbe in Italia e soprattutto entro il contesto artistico romano.
Dipinto
Biblico - Storico - Mitologico
Cairo
Negli anni Venti, su invito di Re Fuad, Sartorio visita l'Egitto, la Siria e la Palestina ed esegue numerosi paesaggi tra cui possiamo annoverare anche questa piccola veduta marina. In primo piano la sagoma di una barca da pesca è risolta in veloci tratti neri ravvivati da due colpi di bianco.
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Bimba al sole
L'uso della luce che anima il colore ora in brucianti accensioni ora attenuandolo in zone d'ombra, è stato sin dai primi anni della sua formazione nell'Accademia di Napoli, quando frequentava le riunioni della “Repubblica di Portici”, il problema centrale della ricerca di Francesco Palo Michetti.
Dipinto
XIX Sec.
Ritratto