Due fabbricati dal lato destro del quadro si spingono verso il centro, attorniati da una cupa vegetazione, sotto un cielo che verso lo sfondo raccoglie una tenue luce solare.
L’opera è del 1923, ossia successiva alla sua adesione alla poetica di Valori Plastici. L’apparenza semplice, quasi banale, della composizione è smentita da una forte evocazione di silenzio e di misteriosa solitudine. La sospensione enigmatica della Metafisica si naturalizza per così dire, assume un aspetto familiare e penetra nella normalità delle cose per provocare, a partire da quella normalità, un rimando ad un inafferrabile “altrove”.
Un’inquietudine sottilmente insinuata pervade questo brano di natura, bene al di là della normalità, o banalità, che esso offre al primo sguardo.
Mario Tozzi, Case di Borgogna
Case di Borgogna
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
1923
Materia e tecnica
Olio su cartone telato
Misure
cm 38 x 46
Compilatore
Antonio Del Guercio