L'artista rielabora visioni ispirate dalla metafisica di De Chirico in uno stile profondamente diverso, sia per la qualità del disegno sia per le tonalità dei colori. Questi ultimi, chiarissimi, delineano nel presente dipinto lievi gradazioni di ombre sulle pareti di una stanza il cui pavimento è prospetticamente impostato da una fuga di linee azzurrine intervallate di nuovo da tonalità grigie. Sul pavimento poggia una barca, replicando un'idea dechirichiana; ma personalissima è la struttura di questo lieve vascello, anch'esso tutto intessuto nei grigi. In una tonalità color legno risaltano tenuemente i remi della barca, l'uccello che ai remi stessi si appoggia e, all'estremità opposta, una testa femminile depositata su un appoggio a croce. Il volatile che è frequente nella produzione di Clerici e si ispira di solito a geroglifici egiziani, fa partire dal suo becco un raggio come di laser che divide in due la testa frontalmente contrapposta, testa che evoca anch'essa figurazioni egizie, quali Clerici prediligeva con il suo amore per il mistero avvolto di silenzio.
Fabrizio Clerici, Coup d'oeil
Coup d'oeil
                            XX Sec.
                         
                         
                            Dipinto
                         
                         
                            Astratto
                         
                
                            Artista
                            
                         
                
                   Cronologia
                   
                1971 circa
                   Materia e tecnica
                   
                Olio su tela
                   Misure
                   
                cm 111 x 140
                   Compilatore
                   
              
	
	Augusta Monferini