Antonio Mancini

Antonio Mancini (Albano Laziale 1852 - Roma 1930)

Felicità
Felicità

Antonio Mancini nasce nel 1852 ad Albano Laziale (provincia di Roma).
Di origini popolane, appena dodicenne è già a Napoli dove studia nell'Accademia di Belle arti sotto la guida di Domenico Morelli. Vive nell'indigenza dividendo l' abitazione con lo scultore Gemito. Suscita l'ammirazione dei maestri napoletani dal Cammarano al De Nittis, dal Michetti al Dalbono e su segnalazione del Morelli, anche l'interesse del Fortuny che lo raccomanda a sua volta a Goupil. Nel 1873 Mancini parte per Parigi, chiamato dal mercante parigino. Qui incontra il pittore olandese Mesdag che si innamora della sua pittura e raccoglie molti suoi dipinti per la sua collezione (che poi confluirà nel Museo di Amsterdam). E' raggiunto da un autentico successo, ma la pressione degli impegni e la nostalgia del suo ambiente d'origine gli provocano un cedimento nervoso che lo costringe a rientrare a Napoli dove soggiornerà per quattro anni in una casa di salute, pur continuando a dipingere. Un secondo e breve viaggio a Parigi e a Londra si ripete nel 1879. A Londra  il suo successo si rinnova coinvolgendo anche il grande Sargent che lo introduce presso mercanti e collezionisti inglesi, ma è costretto nuovamente dai suoi disturbi nervosi a rientrare in Italia. Nel 1883 si trasferisce definitivamente a Roma.
Il suo repertorio resta fermo ai temi popolareschi a cui tuttavia aggiunge una penetrante e vivace ritrattistica. Arricchisce il suo modo di dipingere: con una nuova maniera di dare il colore, creando grumi di materia e impiegando anche materiali extrapittorici, come vetri colorati. La sua pittura precorre così una concezione del colore come pura materia che sarà praticata solo dopo la metà del Novecento. Muore a Roma nel 1930 e viene sepolto con esequie solenni nella chiesa di Sant'Anselmo sull'Aventino.