Giulio Aristide Sartorio, Diana di Efeso

Diana di Efeso

Diana di Efeso

Quest’opera illustra, del complesso lavoro compiuto da Aristide Sartorio in diverse direzioni di linguaggio, l’aspetto più direttamente legato alla presenza di riferimenti letterari o mitologici, nel clima della particolare flessione della cultura decadente che si ebbe in Italia e soprattutto entro il contesto artistico romano.
Nella Diana di Efeso (pittura monocroma al centro della quale campeggia la statua di Diana Efesina, ai cui piedi giacciono un felino accovacciato e una figura virile inginocchiata in segno di venerazione) è esibito un aspetto della cultura artistica di Sartorio che appare diverso da quello che si esprime in un altro suo lavoro significativo, presente nella collezione della Banca d’Italia, ossia Ninfa pastorale, per la quale si rinvia al commento che ne viene proposto in un altro percorso (cfr. “Figurazione di inizio secolo”). Una diversità che peraltro riflette un contesto nel quale s’incontrano si scontrano proposte diverse nell’ambito della crisi della cultura di fine Ottocento.

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 98 x 92

Compilatore

Antonio Del Guercio

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