Armando Spadini, considerato l'artista più vicino all'Impressionismo francese, introduce tuttavia nella sua versione un correttivo mentale che argina la sua sensualità ed esuberanza sentimentale. Le sue opere tarde, come ad esempio questa, mostrano come egli abbia saputo ascoltare la “voce delle cose” per giungere a conquistarne la risonante pienezza.
Il soggetto è biblico, ma la sacralità del tema non sembra registrata dall'artista che traduce l'episodio con il consueto approccio emotivo e familiare, interpretando l'angelo e il piccolo pescatore come due bambini intenti a giocare. L'angelo è raffigurato come una giovanetta che affettuosamente appoggia la mano destra sulla spalla del piccolo Tobiolo.
Questi le rivolge uno sguardo interrogativo afferrando con entrambe le mani il pesce. Le due figure sono ritratte in veduta frontale immerse in un paesaggio animato da alberi e cespugli ricchi di fogliame. Su un alto orizzonte si scorgono in lontananza dei caseggiati e un cielo grigio di morbidi impasti fa da cornice alla testa dell'angelo. La pittura è pastosa e si accende alla luce che spiove dall'alto dando vita ad una serie di grigi cangianti, ricchi materia. Sui toni terrosi è costruita figura di Tobiolo: il bruno aranciato del giubbetto si accorda al bruno più intenso dei capelli, mentre un incarnato luminoso e roseo addolcisce il suo sguardo. “Odio – scrive Spadini nel 1924 – le carni tinte dal sole. La carnagione vuol rimanere sempre d'un color lucente, misto di rose e di ligustri con qualche freddo riflesso, tra la rosa e la rosa tea e con una leggera trama azzurrognola...”. Ecco una dichiarazione che trova un perfetto riscontro nelle figure qui rappresentate.
Armando Spadini, Piccoli pescatori o Tobiolo
Piccoli pescatori o Tobiolo
Dipinto
XX Sec.
Figurativo
Artista
Cronologia
1921
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 109 x 79
Compilatore
Augusta Monferini