Umberto Mastroianni

Umberto Mastroianni (Fontana Liri 1910 - Marino 1998)

Barabba
Barabba

Nasce nel 1910 a Fontana Liri (Frosinone), da un'antica famiglia arpinate che conta nei suoi rami diversi artisti. Il più noto è Marcello, celebre attore amico di Fellini e di tanti altri registi italiani e stranieri. Scultore è lo zio Domenico da cui apprende a Roma i primi rudimenti. Mastroianni, infatti, sin dall'età di quattordici anni mostra una speciale passione per la scultura. Frequenta i corsi serali a San Marcello al Corso e nel '26 si trasferisce a Torino dove ben presto rivela il suo talento. Dopo una fase iniziale in cui approfondisce lo studio della scultura antica realizzando bassorilievi di straordinaria vitalità, riesce tuttavia ad evitare la moda accademizzante del Novecento approfondendo, invece, il suo interesse per le materie. Di temperamento vitale ed energico assume ben presto autorevolezza nel milieu torinese e suggestionato dal dinamismo di matrice futurista traduce in nuove forme il plasticismo dinamico di Boccioni.
"Mastroianni - scrive De Pisis già nel 1935 - è artista di grande talento certo tra i migliori giovanissimi d'Italia". Il movimento che l'artista sviluppa nelle sue composizioni è, e resterà, il carattere distintivo della sua scultura. La direzione di moto, già presente nel 1952 in Materia, sarà una costante della sua produzione. Quando, alla metà degli anni Cinquanta, Mastroianni si accosta al linguaggio informale, scandaglia il bronzo, cercando nelle sue vene e pieghe più profonde il nucleo germinale dell'energia della materia. La materia è il suo assillo; la piega e la trasforma in modi sempre nuovi rimanendo tuttavia fedele al principio dinamico. A partire dagli anni Settanta le forme assumono la preziosità del contrasto, luminoso e plastico, tra elementi levigati e superfici scabre che mettono, con grande efficacia, a nudo la materia nella sua ricchezza e complessità originaria. Muore a Marino (Roma) nel 1998 lasciando le opere (sculture, matrici, gessi, cartoni, incisioni) che aveva raccolto nella propria collezione, alla città di Arpino che gli dedica un Museo e una Fondazione.

Compilatore

Augusta Monferini

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