Nicola Galante, Paesaggio con case

Paesaggio con case

Paesaggio con case

Il dipinto, datato e firmato, è stato realizzato subito dopo la fondazione del “Gruppo dei Sei” ritenuto negli anni Venti la punta avanzata delle nuove tendenze anti-Novecento. Il gruppo formatosi alla fine del 1928 in occasione della mostra torinese alla Sala d'Arte Guglielmi riuniva artisti per lo più torinesi accomunati dal profondo rifiuto dei toni retorici della pittura tradizionale: una pittura votata al culto di un classicismo ormai sfibrato, che ora si vorrebbe sostituire con un moderno linguaggio aggiornato sull'Impressionismo non solo francese; sulla lezione di Cézanne, ma anche su quella di Modigliani, e con attenzione alle ricerche europee del momento. Il gruppo di cui facevano parte oltre a Galante, Enrico Paolucci, Gigi Chessa, Jessie Boswell, Francesco Menzio e Carlo Levi, fu tenuto a battesimo da Lionello Venturi che li seguì anche in seguito. Li sosteneva l'aiuto finanziario di Gualino, la stima di Casorati, figura già molto autorevole, e l'attenzione di critici come Edoardo Persico e Giacomo Debenedetti.
Il paesaggio è costruito con una ostentata povertà di mezzi: una quinta centrale di quattro casolari spogli in una campagna accennata da una sponda erbosa e da qualche albero sparso. Un colore quasi diluito in una luce alta che sbianca i toni, avvolge la scena attutendo spigoli e asperità. Il soggetto umile, tradotto in una rarefatta atmosfera di mesta elegia rurale, rappresenta bene la poetica del Gruppo che si muove tra vocazione alla verità e ricerca di semplificazione formale. Una asciutta severità morale traspare dalla descrizione di una natura che ha perso ogni sapore ideale per divenire uno scenario povero, nel quale si avverte il duro lavoro del contadino. Benché il linguaggio sia essenziale e scarno, Nicola Galante non rinuncia a una eleganza colma di sentimento.

Artista

Nicola Galante

Cronologia

1929

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 40 x 48

Compilatore

Augusta Monferini

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