Al centro della tela bislunga, cozza ed esplode un grumo di materia, neri grigi aranci, come se un breve volo cieco si fosse infranto su di uno sbarramento alzatogli d’improvviso innanzi. L’immagine (il cui titolo Moreni ha iscritto, secondo un modo che ha inizio nel 1960, sul recto della tela) è percorsa, e sommossa, dalla violenza che sempre appartiene al pittore: e non ad altro serve quel lago quieto di grigio e di verde che sormonta e sottostà alla conflagrazione, se non a sottolinearne l’empito bruciante.
“Neonaturalismo, neofigurazione per constatata accademia dell’informale?”, si chiedeva tempo fa Marco Rosci a proposito della brusca conversione che proprio nel ’61 trascinò Moreni a una riconquista di una pur dilaniata ‘figura’. Qui ancora l’immagine al cuore della composizione – un gorgo di gesti e di segni che ricordano l’empito della pittura americana, e insieme Wols, visto a Venezia nel ’58 nella larghissima antologica che gli destinò la Biennale – non narra di sé: eppure essa è “sempre più verso un paesaggio”, come il pittore aveva intitolato un altro suo dipinto del 1960, già preannunciando il suo modo a venire; già, in quei verdi e in quelle ocra che governano lo spazio dell’opera, pare d’avvertire un profumo di natura, e di cosa trovata in mezzo a quella natura.
Mattia Moreni, Piccola immagine di legno
Piccola immagine di legno
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
1961
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 125 x 65
Compilatore
Fabrizio D'Amico