Nella Tempesta sulla valle dell’Aniene, del 1925, Ferrazzi oppone al piccolo borgo quietamente disteso a valle un paesaggio che, investito dalla deflagrazione del cielo, rivela pienamente la vocazione drammatica dell’artista.
L’opera è costruita su una verticale che dal fondovalle ancora illuminato dal sole s’innalza verso gli strappi di forma e di colore d’un cielo tempestoso, tra addensamenti cupi di nuvole e squarci accecanti.
In una tela di pur non grandi dimensioni, Ferrazzi consegna una testimonianza alta d’un tipo di espressionismo del tutto diverso da quello tedesco, ossia non fondato su una deformazione degli oggetti raffigurati e sullo scontro fra gamme stridenti.
Il dato drammatico, in questa originale versione dell’espressionismo, risulta da una struttura compositiva che oppone violentemente fra di loro masse cromatiche di diversa tonalità.
Entro il Novecento italiano, un’opera come questa sembra rifiutare il ricorso ottimistico ai grandi modelli storici invocati dai “ritorni all’ordine”, per dare invece testimonianza d’una inquietudine e d’una idea di crisi, che la ravvicinano a molte coeve esperienze europee.
Ferruccio Ferrazzi, Tempesta sulla valle dell’Aniene
Tempesta sulla valle dell’Aniene
Dipinto
XX Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
1925
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 47 x 33
Compilatore
Antonio Del Guercio