In forte rilievo entro uno spazio che il gioco dell’ombra e della luce rende profondo, le figure paiono brulicare in un’animazione febbrile.
Una folla si snoda dall’alto verso il basso in una convulsa discesa a partire da una croce che segna l’inizio del percorso. La folla si muove in una complessa dinamica di gesti e di atteggiamenti fra i quali spiccano quelli di sostegno a corpi spossati, con uno speciale rilievo plastico ed emozionale del gruppo che spicca al centro dell’opera.
L’opera sembra rispondere in qualche modo alla Porta dell’inferno di Rodin - segnata anch’essa dal tema della folla brulicante in un moto affannoso - che Martini potrebbe avere conosciuto durante il viaggio a Parigi del 1912.
In terra refrattaria, l’opera, della piena maturità dello scultore, reca tutti i segni del suo mondo emozionale, della sua sapienza in una materia a lungo frequentata, e delle sue più alte soluzioni formali.
Arturo Martini, Processione di ossessi
Processione di ossessi
Scultura
XX Sec.
Figurativo
Artista
Cronologia
1933
Materia e tecnica
Terra refrattaria
Misure
cm 53,5 x 41 x 8,5
Compilatore
Antonio Del Guercio