Ardengo Soffici, L'acquaiola

L'acquaiola

L’acquaiola

L'opera rappresenta una giovane popolana dalla presenza monumentale ed è colta in una veduta frontale e ravvicinata, occupando la scena da protagonista. La donna tiene in mano un orciuolo ed è nell'atto di attingere acqua. Una folta capigliatura bruna le incornicia il volto rischiarato da una luce che proviene di lato, illuminando parte della veste e del braccio destro che controbilancia il carico dell'acqua. La scena si svolge in una cucina di cui si intravedono gli utensili negli scaffali; da uno squarcio di finestra aperta, sull'estremo margine di destra, entra una luce bionda che rischiara l'interno. Il soggetto segnala il nuovo interesse dell'artista rivolto a scene di vita quotidiana e popolare, mostrando attenzione per una raggiunta concretezza narrativa. L'artista adotta ora una pittura solida e robusta, un colore come rappreso in lunghe pennellate ricche di materia; gli oggetti sono definiti plasticamente e individuati da dense zone cromatiche.
Ardengo Soffici, dopo la militanza nel Futurismo, si era fatto promotore di un tipo di pittura più aderente alla realtà quotidiana, voltando così le spalle allo sperimentalismo delle avanguardie. Torna a rivalutare la chiarezza dei soggetti e la costruzione sintetica e limpida delle immagini, posizioni queste, che lo avvicinano a quel clima di 'ritorno all'ordine' che contraddistingue negli stessi anni il gusto del Novecento e trova un ampio seguito nella cultura post-bellica.
Gualino metterà a disposizione della Biennale del 26 questo dipinto per la sala dedicata al maestro.

Artista

Ardengo Soffici

Cronologia

1925

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 162 x 68

Compilatore

Augusta Monferini

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