Antonio Corpora, Veduta di città

Veduta di città

Veduta di città

La tela, divisa sulla linea dell’orizzonte in due metà quasi equivalenti, mostra nella parte inferiore una trama fitta di segni quasi monocromi, e in alto la veduta coloratissima e disordinata di una città, che giunge a sfiorare l’orizzonte altissimo e quasi occluso, saturando lo spazio di infinite notazioni cromatiche.
Eseguita probabilmente a Roma, dove s’era stabilito a partire dal ’45, l’opera è esemplare della via ora intrapresa da Corpora, rientrato dopo la guerra in Italia dalla Tunisia, ma ben edotto delle novità della pittura francese, verso quel modo che lui stesso nominerà l’anno seguente “neo-cubismo”, introducendo una mostra che tiene assieme a Guttuso, Turcato e altri alla galleria del Secolo di Roma; un modo, che sarà poi comune a tanta parte della cultura pittorica italiana, che in Corpora, proprio come nel gruppo d’oltralpe dei “Jeunes peintres de tradition française”, coniugherà il cubismo di Braque con il colore fauve di Matisse. Qui la scomposizione cubista dello spazio è al suo albore, ma già si legge nell’infittirsi del segno che sembra disossare le cose e disseminarle sulla superficie, sottraendo loro ogni pesantezza, e ogni individuale plasticità.

Artista

Antonio Corpora

Cronologia

1945 circa

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 60 x 90

Compilatore

Fabrizio D'Amico

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