Aggregate al centro del dipinto, sembrano lì darsi convegno e intrecciare un misterioso dialogo le forme ormai immemori di ogni mimesi naturale. Le bagna un colore variato, orchestrato sui gialli e gli aranci, ma nel cui concerto appaiono i rosa, i bruni, i bianchi, gli azzurri: percorsi e legati l’un l’altro, quei corpi cromatici, da un segno lieve e su sé stesso ritornante, interrogativo.
Afro ha trascorso gran parte dell’anno precedente in America, a New York in particolare, dove ha avuto nel ’50 una mostra personale nella nuova galleria di Catherine Viviano, dove esporrà molte altre volte con buon riscontro nel decennio che ora si apre. Lì ha conosciuto tra l’altro la pittura di Arshile Gorky, che più d’ogni altra l’ha sedotto, con la sua cernita di una surrealtà spogliata dei notturni scavi nella psiche che erano stati propri del surrealismo europeo, e invece in traccia di un colore innaturalistico, fantastico, memoriale. E questa suggestione si farà presente nei dipinti del tempo immediatamente seguente, fra i quali questo, esposto anch’esso a New York nel ’53: dipinti che giustificano lo stringersi breve di Afro alla poetica astratto-concreta del “Gruppo degli Otto”, nello stesso ’52, con quell’equilibrio cercato fra emozione del reale e formulazione astratta dell’immagine, ma anche il suo pronto separarsi dal gruppo, non appena ne intravide i primi avvisi di crisi, nel ‘54.
Afro Libio Basaldella, Agosto in Friuli
Agosto in Friuli
Dipinto
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
1952
Materia e tecnica
Tecnica mista su tela
Misure
cm 120 x 142
Compilatore
Fabrizio D'Amico