Achille Perilli , Contractes

Contractes

Contractes

Cubi e parallelepipedi irregolari si affollano nello spazio senz’aria della composizione. I colori gelidi e puri che li saturano, non toccati dall’ombra, faticano ad accordarsi con quel dislocamento in profondità dell’immagine che parrebbero suggerire i corpi prospettici; mentre con l’ipotizzata geometria solida si pone in flagrante conflitto la griglia di segni rossi, come usciti dal normografo di un tipografo fuori senno.
Sono trascorsi, alla data che spetta a questo dipinto, oltre dieci anni dal momento in cui Perilli ha avviato la sperimentazione degli esiti possibili di questa sua geometria negata e implausibile, nella quale egli riversa il suo spirito indomitamente dadaista e sperimentale. “Un’insana geometria”, come la battezzerà l’artista, prende adesso a governare l’immagine. In essa, gli aggregati stereometrici risuonano d’assurdo: minacciosi o sognanti, essi vivono la loro corrucciata e ironica esistenza in un diapason di tensione, insieme intellettiva ed emotiva, a cui conduce il dissidio insanabile fra il nitore casto del segno, l’algida purezza della luce e l’assoluta arbitrarietà della costruzione geometrica.

Artista

Achille Perilli

Cronologia

1978

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 65 x 81

Compilatore

Fabrizio D'Amico

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