La scultura presenta un fedele ritratto di Traiano, come si deduce anche dal confronto con le monete coniate tra il 108 e il 111 d. C., quando lo stato romano, sotto il comando dell’imperatore di origine ispanica, raggiunse la massima estensione territoriale. La severità del volto ben si addice al principe che consolidò la potenza dell’Impero e ne fissa l’immagine poco prima che le sue gesta fossero rappresentate nel monumentale bassorilievo che avvolge, per circa duecento metri, la Colonna Traiana. L’espressiva scultura in marmo bianco, infatti, risale agli anni in cui il sovrano fu al potere (98-117 d. C).
La testa apparteneva a un Ritratto di Traiano, uno dei tanti destinati alle sedi ufficiali di Roma e delle diverse province, e mostra l’imperatore nel pieno delle sue energie. Essa corrisponde al tipo detto “del decennale”, formulato in occasione del decimo anno del suo governo (108 d. C.), che introduce una concezione più realistica dell’effigie imperiale. L’opera è eseguita in modo incisivo ma sommario, specialmente nella chioma, e stilizza i tratti fisiognomici del vivido modello originale, ben esemplificato dal busto del British Musem di Londra: la fronte bassa, le labbra sottili, il mento pronunciato sono iscritti nell’ovale del capo lievemente reclinato.
Testa di Traiano
Testa di Traiano
Scultura
II Sec. a.C.
Ritratto
Cronologia
Inizio del II secolo
Materia e tecnica
Marmo bianco
Misure
cm 34 x 19
Compilatore
Alessandro Zuccari