Silvestro Lega (Modigliana 1826 - Firenze 1895) è, assieme a Giovanni Fattori, tra i più decisivi protagonisti dell’arte italiana d’Ottocento. Attivo a Firenze e sodale dei macchiaioli toscani, il romagnolo Lega occupa tuttavia un posto del tutto originale.
Da una pittura tradizionale a chiaroscuro egli si volge dopo il 1861 verso la pittura segnata dalla “macchia”, nella quale il colore è disteso in accostamenti e contrasti di ombra e di luce, e nella quale la realtà è proposta nelle sue strutture essenziali, senza che l’immagine si disperda in infiniti dettagli secondari.
Le sue opere più significative sono, assieme a ritratti di grande intensità, scene d’intimità quotidiana in un quieto mondo tra popolano e piccolo-borghese. Le raffinate emozioni che sono emanate da queste opere pongono Silvestro Lega come figura centralissima dell’Ottocento italiano, e di primario livello europeo.
Pur nella convergenza con i macchiaioli toscani, Lega mantiene ben ferma un’ispirazione diversa, maturata al tempo della sua formazione nella scuola di Luigi Mussini, un purista attento alla lezione di Ingres. E’ questa ispirazione a confermare in Lega, anche nella fase matura, l’interesse per la presenza, assieme alla “macchia”, d’una pura linearità.
Di qui, un’intensità lirica che conferisce alle sue opere un palpito emotivo ora fortemente espresso ora insinuato in modo struggente.
Silvestro Lega
Silvestro Lega (Modigliana 1826 - Firenze 1895)
XIX Sec.