Questo splendido esemplare marmoreo di sarcofago a lenòs, databile al III secolo d. C., è tra i più significativi reperti di antichità posseduti dalla Banca d’Italia. Su ciascuna delle due estremità ricurve è raffigurato un leone che si accinge ad azzannare un cinghiale, un soggetto che ebbe grande diffusione tra il 230 e il 280 d. C. nelle officine urbane di sarcofagi. Il lato frontale è invece ornato da eleganti strigilature contrapposte, decoro composto da una serie di scanalature a forma di S, che convergono verso il centro e racchiudono una piccola figura di delfino attorcigliato al tridente di Nettuno. Tale figurazione allude al mito del delfino psicopompo, che simboleggia il viaggio dell’anima verso l’aldilà.
Il sarcofago, perfettamente conservato, si distingue per le sue dimensioni maestose e per la perizia tecnica con cui è realizzato. La forma della cassa marmorea ripropone una tipologia invalsa a partire dal i secolo d. C. ed evoca la tinozza (lenòs in greco) usata per la fermentazione dell’uva; con essa si intendeva collegare il tema funerario ad una simbologia dionisiaca. In alternativa alla essenziale decorazione di questo esemplare, è possibile incontrare sarcofagi con rappresentazioni mitologiche che, nel tempo, assumono forme e composizioni sempre più vaste e complesse.
Sarcofago a lenòs
Sarcofago a lenòs
Scultura
III Sec.
Religioso
Cronologia
230 - 280 circa
Materia e tecnica
Marmo bianco
Misure
cm 165 x 240 x 115
Compilatore
Alessandro Zuccari