Il busto in marmo lunense ritrae l’imperatore Commodo, membro della dinastia degli Antonini e figlio di Marco Aurelio, salito al potere nel 180 d. C. e ucciso nel 192. I tratti somatici dell’imperatore, che si faceva ritrarre, come il padre, con la capigliatura riccia e la barba incolta “alla greca”, sono caratterizzati da un notevole realismo e corrispondono a quelli delle monete databili al 185 d. C. Il busto, seppur danneggiato in più punti e privo della spalla sinistra, mostra in modo ben leggibile le fattezze del giovane principe. Elementi comuni agli altri ritratti di Commodo sono l’espressione mesta, il volto allungato, gli occhi lievemente socchiusi e il naso affilato.
Sotto lo stravagante imperatore ebbe inizio la crisi della società antica e fu introdotta una nuova concezione della sovranità che trasformava il principe romano in un autocrate divinizzato di tipo orientale. La ritrattistica imperiale colse in maniera efficace queste nuove correnti di pensiero e aprì la strada ad un’astrazione formale che ebbe ampio sviluppo nei ritratti di età costantiniana. La divinizzazione di Commodo come nuovo Ercole, legata alle promesse salvifiche dei suoi programmi religiosi, traspare dalla tendenza idealizzante e austera dello stile che l’imperatore scelse per tramandare la sua immagine.
Ritratto di Commodo
Ritratto di Commodo
Scultura
II Sec.
Ritratto
Cronologia
Ultimi decenni del II secolo
Materia e tecnica
Marmo lunense
Misure
cm 67 x 45
Compilatore
Alessandro Zuccari