L’elemento principale del dipinto, come dichiara anche il titolo, è un albero di dimensioni monumentali, che si direbbe dalla forma delle foglie un leccio o una quercia. In primo piano, lungo una strada sterrata, sosta un cavallo bianco affiancato da un uomo seduto a terra. Sulla destra, un cacciatore dall’abito rosso sta puntando gli uccelli nascosti tra le fronde, mentre, sul lato opposto, conversano alcuni contadini. Il paesaggio che si apre sullo sfondo è segnato da un ponte fortificato che ricorda l’antico Ponte Milvio, alle porte di Roma.
Il quadro costituisce un bell’esempio della produzione matura di Michelangelo Cerquozzi. Appartiene, infatti, al momento in cui l’artista romano era divenuto celebre per le sue scene di genere, con personaggi di umile condizione sociale, ispirate a quelle di Pieter van Laer, detto il Bamboccio, e di Jan Miel. La notevole quantità di opere di questi artisti presenti nelle principali raccolte della Roma pontificia ne dimostra il successo riscosso nel XVII secolo. In questo caso la rappresentazione di attività legate alla vita quotidiana si unisce a un’ambientazione naturale derivata dal paesaggio classico di Annibale Carracci e dei suoi allievi. Ad essi infatti rimanda l’ampia veduta che si sviluppa sulla destra del dipinto.
Michelangelo Cerquozzi , detto Michelangelo delle Battaglie, Il grande albero
Il grande albero
Dipinto
XVII Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
XVII secolo
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 180 x 97
Compilatore
Alessandro Zuccari