Opera della fine degli anni Trenta dell’Ottocento, dunque ancora di fase giovanile durante il soggiorno romano, questo Paesaggio fluviale presenta una soluzione che collega due ispirazioni: le nuove idee d’uno sguardo diretto al paesaggio e l’allestimento – in qualche modo scenico – d’una composizione che mira a soddisfare un più tradizionale senso d’armonia.
Vero è d’altra parte che il roccione che, sulla sinistra del dipinto, si eleva a squilibrare la composizione testimonia d’una adesione già evidente alle concezioni della nuova pittura che tra Napoli e Roma – grazie allo stimolo degli artisti stranieri, inglesi e francesi – sospinge ad andare al di là degli equilibri compositivi tradizionali.
Questo Paesaggio fluviale costituisce una testimonianza significativa dei passi compiuti dalla pittura napoletana, nello strato generazionale immediatamente successivo a quello del rinnovatore Giacinto Gigante, sulla via dell’elaborazione dei propri caratteri specifici.
Consalvo Carelli, Paesaggio fluviale con caseggiati e lavandaie
Paesaggio fluviale con caseggiati e lavandaie
Dipinto
XIX Sec.
Paesaggio
Artista
Cronologia
1838
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 35 x 45
Compilatore
Antonio Del Guercio