Carlo Maratti, Adorazione dei Magi

Adorazione dei Magi

Adorazione dei Magi

Il dipinto raffigura l’Adorazione dei Magi secondo l’iconografia tradizionale: la Madonna porge Gesù Bambino ai tre re venuti da Oriente, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, che offrono oro, incenso e mirra a simboleggiare rispettivamente regalità, divinità e passione. Sullo sfondo, le rovine classiche evocano la fine del paganesimo con l’avvento di Cristo.
L’opera, acquistata dalla Banca d’Italia con attribuzione a Giuseppe Bartolomeo Chiari, presenta invece caratteristiche stilistiche riconducibili alla tarda attività del suo maestro, Carlo Maratti, suggerendone l’autografia. Le pennellate cremose e le vibrazioni di luce che vivacizzano il profilo della Vergine, il corpo di Gesù Bambino, le mani e i panneggi dei Magi inginocchiati richiamano il linguaggio pittorico di Maratti tra il 1695 e il 1696.
L’opera è documentata da un’incisione in controparte di Nicolas Dorigny, incisore prediletto dal maestro per tradurre e divulgare molte sue opere, dove la scritta Carol. Marattus pinx, indica in modo inequivocabile l’artista quale autore della scena. L’unica differenza tra dipinto e incisione è la gloria di angeli, un’aggiunta approvata dallo stesso Maratti per rendere la scena più armoniosa.
Fonti storiche attestano che il dipinto fu spedito a Palermo, ma la sua assenza nelle guide della città e nelle biografie dell’artista portò a ritenerlo perduto. La perfetta corrispondenza con la scena incisa da Dorigny permette, invece, di identificare quel dipinto – o un suo bozzetto – nella tela della Banca d’Italia. Inoltre, alcuni disegni preparatori autografi e confronti con altre opere confermano la cronologia e l’autenticità dell’Adorazione, che riscosse grande successo e fu ampiamente riprodotta.

Artista

Carlo Maratti

Cronologia

Fine del XVII secolo

Materia e tecnica

Olio su tela

Misure

cm 122 x 95

Compilatore

Simonetta Prosperi Valenti

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