Il delicato dipinto rappresenta la Vergine che si volge a san Girolamo, mentre il Bambino si discosta per un attimo dal seno della madre per benedire il santo. L’anziano dottore della Chiesa, che incrocia le braccia sul petto in segno di adorazione, è riconoscibile dal galero, il purpureo cappello cardinalizio appeso al ramo di un albero. Il leone, raffigurato in basso sulla destra, è un altro consueto attributo di Girolamo: secondo la leggenda, infatti, il santo eremita avrebbe estratto una spina dalla zampa del felino che gli sarebbe rimasto fedele per tutta la vita. Un tendaggio scuro fa da sfondo alla Vergine, mentre alle spalle di Girolamo si apre un paesaggio collinare che ospita un borgo turrito.
Il dipinto, proveniente dalla collezione Gualino, è ascrivibile a un pittore spagnolo vicino a Luis de Morales. Analogamente al suo conterraneo, lo sconosciuto artista risulta aggiornato alle novità del Manierismo italiano, come dimostra la Vergine desunta dai celebri modelli del Parmigianino, e sa fonderle a elementi stilistici di derivazione fiamminga. La cromia della tela, realizzata attorno alla metà del XVI secolo, appare piuttosto smorzata, in particolare nelle vesti, mentre gli incarnati e lo scorcio naturalistico sono connotati da una morbida e soffusa luminosità.
Anonimo pittore manierista, Madonna col Bambino e San Girolamo
Madonna col Bambino e San Girolamo
Dipinto
XVI Sec.
Religioso
Cronologia
Seconda metà del XVI secolo
Materia e tecnica
Olio su tela
Misure
cm 86 x 71
Compilatore
Alessandro Zuccari