Il pittore fiammingo Vincenzo Malò, nato a Cambrai nel 1606, si trasferì ben presto in Italia per perfezionarsi nell’arte, attratto, come molti suoi connazionali, dalle favorevoli opportunità lavorative garantite da tale esperienza. La sua presenza a Genova dovrebbe collocarsi a partire dal 1625 circa e sino a tutti gli anni Trenta del XVII secolo, anche con sporadici viaggi in altri centri della penisola.
Partendo da uno stile improntato sui modelli del tardo-manierismo, Malò formulò nella maturità un proprio linguaggio sull’esempio di Rubens e Van Dick. Eseguì quadri religiosi e di genere da destinare al mercato. Lo sviluppo di tale maniera fu favorito dal dialogo con la nutrita comunità di pittori nordici operanti a Genova nel Seicento, nonché dal contatto diretto con le opere di Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto. Vincenzo Malò fu il maestro di Anton Maria Vassallo (1617/18-1660), notevole pittore del barocco genovese, e divulgatore della maniera di Rubens, di cui colse il realismo e il particolare impasto cromatico. Morì a Roma nel 1650, all’età di quarantacinque anni.
Vincenzo Malò
Vincenzo Malò (Cambrai 1606 - Roma 1650)
XVII Sec.