Renato Paresce (Carouge 1868- Parigi 1937) si laurea in fisica, e svolge nel 1912 tra Parigi e Londra attività relative a questo suo titolo. Aveva sempre disegnato sin da quando era molto giovane, e da quelle prime prove che non ci sono pervenute è poi passato, formandosi da autodidatta, a dedicarsi alla pittura, assieme ad un’attività di giornalista.
A Parigi, egli si lega agli artisti che erano definiti montparnos poiché frequentavano il quartiere di Montparnasse, Modigliani in primo luogo ma anche Picasso.
In un primo tempo si orienta verso la lezione di Cézanne, non senza subire anche l’influenza di Derain. Tra il 1920 e il 1925 durante un nuovo soggiorno londinese come corrispondente de La Stampa di Torino si volge verso i Primitivi, per riprendere, tornato a Parigi, le fila del suo interesse nei confronti delle esperienze cubiste.
Dalla fine degli anni Venti il suo rapporto con i Primitivi, e dunque col “ritorno all’ordine” si carica di tonalità metafisiche, anche se dopo il 1931 è attratto dal particolare cubismo di Léger e dall’opera coeva di Prampolini.
In altri termini, il “realismo magico”, del quale egli è uno dei protagonisti, si connette alla riarticolazione figurativa della Metafisica, che caratterizza non poche personalità europee ed americane.
L’opera di Renato Paresce costituisce nei suoi diversi svolgimenti un caso fra gli altri (si veda, in questo sito, Riccardo Francalancia) di artista autodidatta. Attraverso una frequentazione intensa del contesto artistico della propria epoca, e grazie a propri strumenti culturali dei quali Paresce è in notevole possesso elabora una propria visione, costruendo per essa gli strumenti espressivi più adeguati.
Paresce è presente nelle principali esposizioni internazionali del suo tempo, dalla Biennale veneziana alle mostre della Quadriennale romana, oltre alle personali a Parigi, Londra, Berlino, Zurigo.
Renato Paresce
Renato Paresce (Carouge 1868 - Parigi 1937)
XX Sec.