La scultura di grandi dimensioni, è lavorata su un marmo particolarmente prezioso. Le forme quasi amebiche ma estese nelle loro campiture si inseguono con un ritmo lento. Il disegno appare come semplificato, asciugato. Il nero della materia assorbe ogni porzione dell'intaglio rendendo la scultura più piatta. Lo scultore crea queste superfici non solo con l'evidente finalità di annullare ogni riferimento figurale, ma anche di alleggerire la struttura da ogni “costrizione fisica” privandola di spessore, e conferendole un corpo innaturale. Consagra è uno dei più coerenti e tenaci assertori dell'astrattismo. La sua formazione sin dal suo primo esordio è allineata alla cultura astratta internazionale che si respira a Parigi tra Brancusi, Giacometti, Arp, Pevsner. Anche tra i pittori le sue amicizie privilegiano gli astratti più polemici come Dorazio o Turcato. "Consagra - scrive Nello Ponente - rifiuta ogni forma di naturalismo e per naturalismo egli intende anche il trompe-d'oeil materico o certo espressionismo surreale e antropomorfico. (...) Non c'è crisi di valori nell'artista, ma volontà di riaffermazione di certi principi, sempre attraverso un linguaggio attualissimo e in continuo arricchimento".
Pietro Consagra, Nero di Atlantide
Nero di Atlantide
Scultura
XX Sec.
Astratto
Artista
Cronologia
1975
Materia e tecnica
Marmo nero
Misure
cm 152 x 120
Compilatore
Augusta Monferini